Nuovo Bentegodi costruito a stralci «Avremo finanziatori importanti»
Vertice in Comune con i promotori: l’impianto che sostituirà il Bentegodi sarà fatto a stralci
A garantire il finanziamento del nuovo stadio di Verona arriveranno «big companies», ossia importanti società. César Octavio Portillo Esparza arriva a Palazzo Barbieri sorridente e rilassato, alla testa di un manipolo di tecnici ed architetti, compresi (ed è la prima volta assoluta) i tecnici di Populous, lo studio di progettazione londinese che ha realizzato il nuovo stadio di Wembley e l’impianto del Tottenham, in Inghilterra, e che sta progettando il nuovo impianto di San Siro, a Milano. Assieme a loro anche Richard Cheesman (della società di gestione Legend) e il referente tecnico locale, ingegner Boccuni.
Un incontro decisamente importante al quale erano presenti il sindaco Federico Sboarina e l’assessore Filippo Rando.«Sono molto felice», ha detto subito Esparza, alternando un inglese dall’accento ispanico con un italiano già migliorato rispetto all’appuntamento di qualche mese fa. Dopo i complimenti di rito alla nostra città («splendid, amazing city») Esparza ha spiegato che ieri sono stati forniti ulteriori dettagli del progetto, al quale però mancano ancora alcune documentazioni di dettaglio (soprattutto per la non facile traduzione di una parte di esse).
L’imprenditore messicano (decisamente cordiale e disposto al dialogo, anche se la sua grintosissima legale, Antonella Benedetti, cercava di fargli tagliar corto) ha aggiunto di aver dato la piena disponibilità al sindaco di cambiare altre parti del progetto iniziale «per venire incontro ad ogni esigenza della città».
È stato poi confermato che i lavori di realizzazione della Nuova Arena (così si chiamerà l’impianto che sorgerà al posto del Bentegodi) sarà costruito a stralci, un settore dopo l’altro, consentendo così di lavorare anche a campionati in corso, come aveva chiesto il sindaco Sboarina e come aveva già deciso la giunta comunale in una recente seduta. L’architetto Francois Clement, di Populous, ha ricordato che altri stadi sono stati costruiti in questo modo (ad esempio quello di Udine, ndr) aggiungendo peraltro che ogni scelta sarà fatta d’intesa col sindaco.
Lo stesso Clement ha aggiunto che «i nuovi stadi sono tutti molto diversi da quelli che abbiamo conosciuto finora» e che « si sta lavorando anche a Verona un impianto che sia in grado di creare un’atmosfera del tutto nuova, offrendo una nuova e diversa esperienza di spettacolo, in grado di darci la sicurezza che i veronesi non restino a casa ma vengano allo stadio».
Ancora Esparza, poi, ha risposto a chi dice che il progetto non ha finora alle spalle finanziatori all’altezza di una spesa prevista di circa 100 milioni di euro. L’imprenditore messicano ha spiegato con molta sicurezza («we are sure») che finora è stata solamente creata una società italiana, la Nuova Arena di Verona, nata solo con questo obiettivo e che perciò, inevitabilmente, non ha una storia né radici a livello locale, e neppure soci finanziari di primo piano, soci che però arriveranno e saranno forti («big companies», appunto) tanto da assicurare la piena sostenibilità economica (con quello che tecnicamente si definisce un «progetto asseverato») dell’intera operazione. Quando? Non appena il consiglio comunale (tra ottobre e dicembre), darà il suo via libera all’intero progetto, con il voto favorevole alla dichiarazione di pubblico interesse.
Soddisfatto il sindaco Sboarina che ha sottolineato l’importanza della presenza, per la prima volta, dello studio Popolous e di Legend «tutti soggetti – ha sottolineato il sindaco – che danno forza alla composizione della squadra per la realizzazione di quest’opera». Il sindaco ha ribadito che «se nei prossimi giorni arriverà la documentazione completa, come previsto dalla legge sui nuovi stadi, poi si andrà velocemente in consiglio comunale per il decisivo voto sulla dichiarazione di pubblico interesse». Un voto che pare sicuro: le perplessità espresse in passato dalla Lega ma anche da Verona Domani potrebbero infatti essere superate grazie alla notizia che il Credito Sportivo si farà garante della proposta, in qualità di «advisor dell’advisor».