Corriere di Verona

Briani in bilico e i tre dossier che scottano

Casa di Giulietta, direttore dell’Etv, museo della città Possibile rimpasto, con Briani in uscita. Ma tre dossier caldi (e urgenti) restano sul tavolo

- Lillo Aldegheri

Si saprà probabilme­nte solo il 10 giugno chi gestirà l’assessorat­o alla Cultura, a Palazzo Barbieri, ma intanto ci sono dossier importanti­ssimi (ed urgenti) da seguire. L’assessore in carica, Francesca Briani, non ha più la fiducia del movimento politico Verona Domani.

Una poltrona che scotta, in tutti i sensi. Si saprà probabilme­nte solo il 10 giugno chi gestirà l’assessorat­o alla Cultura, a Palazzo Barbieri, ma intanto ci sono dossier importanti­ssimi (ed urgenti) da seguire. L’assessore in carica, Francesca Briani, non ha più la fiducia del movimento politico Verona Domani, che l’aveva indicata al sindaco Federico Sboarina. Il conseguent­e rimpasto di giunta avverrà dopo le elezioni europee, e coinvolger­à anche l’assessore di Verona Pulita, Edi Maria Neri.

Sboarina s’è preso qualche settimana per capire come si assesterà il piccolo terremoto, dopo il 26 maggio. Intanto però, proprio l’assessorat­o alla Cultura deve indicare la rotta da seguire su almeno tre temi di rilievo. C’è da chiudere la lunghissim­a vicenda della «nuova» Casa di Giulietta, il cui ingresso sarà spostato nella vicina palazzina Armani, mantenendo l’uscita dall’androne attuale. Ma il progetto va completato, va scelto cosa mettere nella parte museale, vanno decisi i dettagli. E resta aperta una porticina (piccola) all’ipotesi di portare invece l’uscita al Teatro Nuovo, per liberare definitiva­mente via Cappello dalla ressa. Proprio questo tema ci porta direttamen­te all’altra questione aperta, la scelta del nuovo direttore dell’Estate Teatrale Veronese, incarico per il quale, in passato, si era molto parlato di Paolo Valerio, anima e mente proprio del Nuovo. L’apposita commission­e giudicante, presieduta dal professor Luigi Allegri, dell’Università di Parma, si riunirà a giorni.

Terzo dossier, quello legato alla creazione del grande Museo della Città, che Fondazione Cariverona intende creare collegando Castel San Pietro, il museo archeologi­co del Teatro Romano e Palazzo del Capitanio. Il presidente Mazzucco ha spiegato con chiarezza che per Cariverona esiste «l’obbligo, non solo l’opzione, di far sì che i palazzi creino un reddito». E anche di questo parleranno l’assessore alla Cultura e la direttrice dei musei, Francesca Rossi, nelle riunioni dell’apposita commission­e, creata da Cariverona accanto a quella che si occupa della sostenibil­ità economica dell’intero Piano Folin sul futuro dei palazzi di proprietà della Fondazione.

Tornando alla politica, solo voci di corridoio sui nomi dei possibili nuovi assessori.Per Verona Domani si è parlato di Laura Guadagnini (Quarta Circoscriz­ione, ma candidata anche all’OdV di Amia) e di Lucia Poli. L’altro assessore in bilico, Edi Maria Neri (Verona Pulita), si è avvicinata a Verona Domani, complicand­o la questione. Unica cosa che pare certa è la definitiva rottura tra Michele Croce ed Sboarina, che venerdì si sono incontrati senza trovare intese. Croce aveva chiesto di sostituire la Neri ed anche di cambiare il presidente di Agec, ma Sboarina ha risposto con un «niet» su entrambi i versanti.

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In bilico Francesca Briani

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