Classi invariate alle scuole superiori aspettando i «poli»
Dal 2019 parte il «polo tecnologico» a Verona, con Giorgi e Marconi vicino alla stazione
Il calo c’è, anche se impercettibile: 52 studenti in meno. Un nonnulla su un totale di 34.520 che affolleranno, tra un paio di settimane, i banchi delle scuole superiori della provincia. Le classi restano quelle: 1.517. La quadra è stata trovata in extremis con soluzioni temporanee, in attesa che dall’anno prossimo prendano forma i poli.
Il calo c’è, anche se impercettibile: 52 studenti in meno. Un nonnulla su un totale di 34.520 che affolleranno, tra un paio di settimane, i banchi delle scuole superiori della provincia. Le classi, unità di misura ben più importante che è l’assegnazione degli spazi in un contesto sempre al limite, con l’edilizia scolastica ferma da decenni (salve la manutenzione e le ristrutturazioni, naturalmente) restano quelle: 1.517. Ma solo lunedì pomeriggio è stata trovata la «quadra», con la firma del presidente della Provincia, Antonio Pastorello. Tempi lunghi a causa delle difficoltà riscontrate a trovare aule disponibili in qualche zona, specialmente a San Bonifacio e a Villafranca, ma anche dovuta a questioni burocratiche, dopo il cambio della guardia al Provveditorato, che ha visto Albino Barresi sostituire Stefano Quaglia. Alla fine sono state trovate soluzioni temporanee. Le ultime, assicurano dal Servizio scuole dell’ente locale. Perché a partire dall’anno prossimo inizieranno a prendere forma i poli, per il momento senza nuovi edifici.
La prima operazione sarà lo spostamento dell’istituto professionale Giorgi di Veronetta (frequentatissimo da ragazzi della provincia) a piazzale Guardini, dietro la stazione. Accadrà a settembre 2019: l’obiettivo è quello di consentire a scuole simili (lì si trova anche il tecnico Marconi) di condividere i laboratori. L’ipotesi è quella di costruire un altro edificio nella stessa area per ospitare un terzo istituto. Sempre il Giorgi è stato oggetto di verifiche negli ultimi giorni: controllata la scarpata che scende dalle Torricelle che finisce a ridosso della scuola: controlli di tipo geologico, a cui sono seguite operazioni di taglio delle piante, per prevenire la caduta di piccoli massi.Sempre dal 2019 un polo unico potrebbe essere inaugurato a San Bonifacio. Si tratta di una riorganizzazione, che non prevede al momento la realizzazione di nuovi edifici, ma che potrebbe aiutare, con un unico dirigente scolastico, ad affrontare il nodo delle classi, soprattutto nei licei, in costante aumento a scapito dei professionali. C’è, da un lato, il Guarino Veronese, con i suoi indirizzi per liceo, soprattutto classico e sociale, che cresce da anni. Nel 2013 contava 34 classi, ora 43. L’anno prossimo, anche davanti a un calo degli studenti, si potrebbe faticare non poco. La questione è complicata dal fatto che nel centro dell’Est Veronese non ci sono altre superiori a parte il Dal Cero (con cui avverrebbe la «fusione») e quindi è difficile far ruotare le classi. Ecco perché un problema analogo si è registrato con il Medi, a Villafranca, comune che conta tre istituti superiori pubblici. Dal 12 settembre, dopo oltre due anni, ritornerà disponibile l’intera sede storica del liceo Maffei. Saranno liberate le aule prese in prestito dal Cangrande, che finiranno però alle medie Betteloni, interessate da un importante intervento di manutenzione.
Il Comune, intanto, fa sapere che da lunedì inizierà l’attività nei 24 asili nido comunali e nei 12 in convenzione. In tutto sono 1.239 i bambini accolti, dei quali 665 sono nuovi iscritti.