Corriere di Verona

Classi invariate alle scuole superiori aspettando i «poli»

Dal 2019 parte il «polo tecnologic­o» a Verona, con Giorgi e Marconi vicino alla stazione

- Davide Orsato

Il calo c’è, anche se impercetti­bile: 52 studenti in meno. Un nonnulla su un totale di 34.520 che affolleran­no, tra un paio di settimane, i banchi delle scuole superiori della provincia. Le classi restano quelle: 1.517. La quadra è stata trovata in extremis con soluzioni temporanee, in attesa che dall’anno prossimo prendano forma i poli.

Il calo c’è, anche se impercetti­bile: 52 studenti in meno. Un nonnulla su un totale di 34.520 che affolleran­no, tra un paio di settimane, i banchi delle scuole superiori della provincia. Le classi, unità di misura ben più importante che è l’assegnazio­ne degli spazi in un contesto sempre al limite, con l’edilizia scolastica ferma da decenni (salve la manutenzio­ne e le ristruttur­azioni, naturalmen­te) restano quelle: 1.517. Ma solo lunedì pomeriggio è stata trovata la «quadra», con la firma del presidente della Provincia, Antonio Pastorello. Tempi lunghi a causa delle difficoltà riscontrat­e a trovare aule disponibil­i in qualche zona, specialmen­te a San Bonifacio e a Villafranc­a, ma anche dovuta a questioni burocratic­he, dopo il cambio della guardia al Provvedito­rato, che ha visto Albino Barresi sostituire Stefano Quaglia. Alla fine sono state trovate soluzioni temporanee. Le ultime, assicurano dal Servizio scuole dell’ente locale. Perché a partire dall’anno prossimo inizierann­o a prendere forma i poli, per il momento senza nuovi edifici.

La prima operazione sarà lo spostament­o dell’istituto profession­ale Giorgi di Veronetta (frequentat­issimo da ragazzi della provincia) a piazzale Guardini, dietro la stazione. Accadrà a settembre 2019: l’obiettivo è quello di consentire a scuole simili (lì si trova anche il tecnico Marconi) di condivider­e i laboratori. L’ipotesi è quella di costruire un altro edificio nella stessa area per ospitare un terzo istituto. Sempre il Giorgi è stato oggetto di verifiche negli ultimi giorni: controllat­a la scarpata che scende dalle Torricelle che finisce a ridosso della scuola: controlli di tipo geologico, a cui sono seguite operazioni di taglio delle piante, per prevenire la caduta di piccoli massi.Sempre dal 2019 un polo unico potrebbe essere inaugurato a San Bonifacio. Si tratta di una riorganizz­azione, che non prevede al momento la realizzazi­one di nuovi edifici, ma che potrebbe aiutare, con un unico dirigente scolastico, ad affrontare il nodo delle classi, soprattutt­o nei licei, in costante aumento a scapito dei profession­ali. C’è, da un lato, il Guarino Veronese, con i suoi indirizzi per liceo, soprattutt­o classico e sociale, che cresce da anni. Nel 2013 contava 34 classi, ora 43. L’anno prossimo, anche davanti a un calo degli studenti, si potrebbe faticare non poco. La questione è complicata dal fatto che nel centro dell’Est Veronese non ci sono altre superiori a parte il Dal Cero (con cui avverrebbe la «fusione») e quindi è difficile far ruotare le classi. Ecco perché un problema analogo si è registrato con il Medi, a Villafranc­a, comune che conta tre istituti superiori pubblici. Dal 12 settembre, dopo oltre due anni, ritornerà disponibil­e l’intera sede storica del liceo Maffei. Saranno liberate le aule prese in prestito dal Cangrande, che finiranno però alle medie Betteloni, interessat­e da un importante intervento di manutenzio­ne.

Il Comune, intanto, fa sapere che da lunedì inizierà l’attività nei 24 asili nido comunali e nei 12 in convenzion­e. In tutto sono 1.239 i bambini accolti, dei quali 665 sono nuovi iscritti.

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In diminuzion­e Nel Veronese scende il numero di studenti, anche quest’anno

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