Saluto romano in aula, due denunce per Bacciga «Ha violato la legge sul fascismo»
La denuncia Su Fb Bacciga ha scritto i numeri di cellulare di due di noi
Una ventina di giorni VERONA fa era finito al centro delle polemiche per il saluto romano indirizzato ad alcune attiviste di «Non una di meno» che si erano date appuntamento in consiglio comunale per manifestare contro due mozioni della maggioranza in tema di aborto. Con quel braccio alzato Andrea Bacciga, avvocato penalista, consigliere di Battiti, sollevò un polverone bipartisan di fronte a cui tentò poi di difendersi affermando che «l’arto era inclinato a 120 gradi e non a 135».
Furibonda, la polemica proseguì infuocata fuori dall’aula con il politico che in un tweet citò Benito Mussolini: «Se mi assolvete - scrisse Bacciga -mi fate un piacere, se mi condannate mi fate un onore». Prima che sotto processo, però, rischia di ritrovarsi prossimamente iscritto sul registro degli indagati. Ieri, infatti, nei suoi confronti è stato depositato in procura il primo di due esposti in cui si chiede espressamente alla magistratura di aprire un fascicolo d’inchiesta ai danni del consigliere. E così Bacciga, che una settimana fa ha presentato una mozione con cui invita sindaco e giunta «a supportare e sostenere la proposta del ministro Lorenzo Fontana di abrogare la cosiddetta legge Mancino» (la norma del 1993 che sanziona la propaganda e l’istigazione di idee basate sulla superiorità o sull’odio razziale, etnico, religioso o nazionale), potrebbe a breve essere chiamato a rispondere del reato di cui all’articolo 5 della legge n. 645 del 1952 (la cosiddetta legge Scelba contro il fascismo). E questo perché, si legge nella denuncia, «Bacciga, ostentando il saluto romano, ha messo in atto una manifestazione del disciolto partito fascista, comportamento che risulta ancora più grave visto che si è svolto all’interno dell’aula del consiglio comunale e che è stato fatto da una persona che è stata democraticamente eletta secondo le norme della Repubblica dello Stato Italiano e della sua Costituzione». Ma c’è anche dell’altro: «Sulla sua pagina Fb - sostengono le attiviste - il consigliere ha anche pubblicato i numeri di cellulare di due donne appartenenti al movimento “Non Una di Meno”, numeri tuttora visibili così come i commenti sessisti e denigratori nei loro confronti». A redigere il doppio esposto è l’avvocata Federica Panizzo: a firmare il primo, depositato proprio ieri all’ex Mastino, sono state le attiviste di «Non una di Meno»; tra qualche giorno sarà anche la volta del secondo e a sottoscriverlo saranno «decine di cittadini e cittadine, alcuni e alcune delle quali appartenenti ad associazioni che hanno saputo, dai media, quanto accaduto nella seduta del consiglio comunale del 26 luglio». Nel frattempo, tra le associazioni che hanno «già confermato la loro adesione ci sono, per ora, Circolo PinK, pianeta Milk Verona - Lgbt Pianeta Center A.P.S., l’associazione sindacale Orma, il Circolo della Rosa, l’Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti), Isolina e».