Arena, lo scontro sul bando per la biglietteria «Brava Gasdia a ottenere fidejussioni e sponsor»
Bertucco difende la sovrintendente: «Mazzi e De Cesaris le volevano togliere»
Sciopero di un’ora, domani sera prima dell’inizio di Carmen in Arena. E tensione alta tra gli stessi vertici di Fondazione, dopo la richiesta della sovrintendente Cecilia Gasdia di ottenere maggiori poteri, a discapito del direttore generale Gianfranco De Cesaris. Nel cuore della stagione operistica, una situazione non ideale, su cui inevitabilmente si moltiplicano le reazioni polemiche. «Ci dicevano strumentalmente e per pura propaganda che avrebbero rilanciato la Fondazione Arena - tuona Alberto Bozza (Lista Tosi) - ma oggi ci troviamo con uno sciopero proclamato in piena stagione e con lo scontro tra la sovrintendente e il direttore generale: una situazione a dir poco imbarazzante. Del resto – prosegue l’esponente tosiano - i nodi vengono al pettine: la Gasdia, di cui non discutiamo la professionalità artistica, fu una nomina partitica, essendo di Fratelli d’Italia, che è il vero partito del sindaco Sboarina. Sia chiaro, - aggiunge non è qualcosa di illegittimo, ma perché spacciarcela per nomina di merito e di pura managerialità, dal momento che la Gasdia non è una manager, ma una grande artista, iscritta e candidata per Fratelli d’Italia? E resta in sospeso – conclude Bozza - una domanda: la Gasdia salverà la poltrona grazie alla appartenenza allo stesso partito di Sboarina?».
Dal versante politico opposto, il capogruppo di Sinistra in Comune Michele Bertucco sottolinea come «l’incapacità del Consiglio di Indirizzo e del nuovo management di affrontare il confronto coi sindacati stia portando a una nuova situazione di scontro».
Bertucco ricorda che «occorre misurarsi con le scelte strategiche, a partire dal rapporto tra lirica ed extra-lirica passando per il destino di attività estranee alla Fondazione come il museo Amo, mentre è prioritario riprendere il dialogo sul contratto integrativo, sulla pianta organica e sui trattamenti dei lavoratori in modo particolare sui precari». Quanto agli sviluppi registrati in queste ultime settimane, «non aiuta in questa situazione il clima sempre più teso tra la sovrintendente Cecilia Gasdia e il direttore De Cesaris. L’ultimo scontro – ricorda - è avvenuto sul bando per la biglietteria dove la sovrintendente, fortunatamente, ha ottenuto le garanzie (fidejussioni e sponsorizzazioni) presenti nel vecchio bando che qualcuno (leggi De Cesaris e Mazzi) voleva togliere. D’altra parte – conclude Bertucco - si sa che De Cesaris per l’amministrazione Sboarina doveva essere il sovrintendente, ma non aveva i requisiti di legge e quindi si optò per Cecilia Gasdia, ma adesso gli scontri fra i due sono ormai all’ordine del giorno e non crediamo che questo aiuti il rilancio di Fondazione»,
Stasera intanto (senza problemi annunciati) in Arena è in programma una storica messa in scema del Barbiere di Siviglia di Rossini, a 70 anni esatti dalla prima rappresentazione nel Festival operistico veronese.