Marmolada, Bitonci: «Tempistica sospetta verifica del ministero»
Il sottosegretario Bitonci : tempistica sospetta
Superato lo choc, il Veneto si dispone in assetto da battaglia per scongiurare l’addio alla Marmolada destinata a passare in Trentino.
Il sottosegretario leghista Massimo Bitonci annuncia verifiche del Mef sulla strana tempistica della decisione romana presa in assenza di un governo e la Regione chiede lo stop delle nuove cartografie.
«La decisione dell’Agenzia del territorio di riassegnare la Marmolada al Trentino porta la data del 24 maggio, in piena vacatio governativa, da lunedì metterò in moto gli uffici del Mef per capire innanzitutto come si è arrivati a questa situazione e se ci sono delle responsabilità».
Massimo Bitonci, fresco sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze sceglie la linea da «duro ma giusto». Prima di tutto le verifiche, e poi le azioni congiunte fra esecutivo e parlamentari veneti che stanno aspettando si asciughi l’inchiostro su interrogazioni parlamentari già pronte. Perché il vessillo dell’aquila bicipite già piantato sulla vetta del ghiacciaio conteso da più di un secolo fra Trentino e Veneto non è andata proprio giù. Tanto che l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner, annuncia già una lettera all’Agenzia del territorio per chiedere il blocco della trascrizione cartografica dei nuovi confini da parte dell’Istituto geografico militare in attesa del Consiglio di Stato. E il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin ribadisce che la Provincia sarà della partita: «Siamo pronti a fare la nostra parte per difendere i nostri diritti, siamo in prima linea, sulla stessa lunghezza d’onda della Regione». A insospettire è, appunto, il tempismo. «E pure la data infausta - sbotta il sindaco leghista di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin, il Comune che confina con quello di Canazei sul confine: «Il 24 maggio? Ma sul serio? L’anniversario della dichiarazione di guerra all’Austria da parte dell’Italia nel 1915?». Tornando al 24 maggio del 2018, De Bernardin fa sapere che sono molti i punti che non tornano: «Abbiamo avuto assicurazioni dal sottosegretario Bitonci che le verifiche sulla strana concatenazione di eventi saranno puntuali.
Facciamo un passo indietro: un anno e mezzo fa la riunione plenaria all’Agenzia del territorio di Roma, presenti tutti gli attori trentini e veneti, aveva di fatto congelato la decisione in attesa che si sciogliessero le pregiudiziali giudiziarie in corso. Ci sono ancora in ballo un ricorso al Consiglio di Stato di Canazei in merito all’accordo del 2002 fra Dellai e Galan sui confini e un contro ricorso della Regione Veneto con il nostro comune ad adiuvandum. Poi, a fine maggio, in pieno interregno di governo, arriva questa fuga in avanti. Non basta: la comunicazione indirizzata al Comune di Canazei e solo per conoscenza alla Regione Veneto (mentre noi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale) è arrivata a Venezia il 20 giugno, un mese dopo. Se questo è il modus
operandi dell’Agenzia del territorio c’è da pensare che ci sia stata una astuta regia politica. Tanto che la Regione si sta attrezzando per impugnare il provvedimento». Il groviglio legale della contesa sul ghiacciaio (e soprattutto sugli impianti) della Marmolada con Trento vuole una funivia da Porta Vescovo a Passo Fedaia e il Veneto che progetta una seggiovia da Passo Fedaia a Punta Serauta, però, non è finito qui.
Il Comune di Rocca Pietore sta lavorando a una nuova rivendicazione dei confini in base alle antiche «regole» ora mutate in «uso civico» assegnate alla popolazione della frazione di Rocca, ghiaccio e rocce su cui insistono gli impianti di risalita.
Il Veneto, insomma, reagisce coltello fra i denti. Bitonci racconta che nelle ultime 24 ore l’hanno chiamato praticamente tutti, i parlamentari del Carroccio e De Bernardin in testa. Il Bellunese, in particolare, non resta certo alla finestra dopo le dichiarazioni del governatore Luca Zaia deciso a difendere la Marmolada con le unghie e con i denti.
Di ieri l’interrogazione del parlamentare bellunese di FI Dario Bond che commentando la decisione dell’Agenzia delle Entrate attacca: «Una decisione inopportuna che ha per ora solo un valore catastale e non amministrativo, adottata mentre è ancora aperto il contenzioso davanti al Consiglio di Stato tra Veneto e Trentino sulla lunga e controversa vicenda dei confini sulla Marmolada, simbolo delle Dolomiti. È inaccettabile che una questione come quella dei confini della Marmolada, questione storica e culturale oltre che territoriale, avvenga come atto unilaterale»