«Arena karaoke» per Max Pezzali, Nek e Renga
Pubblico in visibilio per i tre cantanti che hanno proposto le loro hit. Bacio a una sposa presente tra il pubblico. E sulle note di «Nuova luce» l’anfiteatro si è illuminato con le «lampadine» distribuite dall’organizzazione
Più che un concerto, è stata una festa quella che si è svolta ieri sera in Arena con tanto di anfiteatro illuminato sulle note di «Nuova luce» per richiesta dello stesso trio e bacio alla sposa individuata grazie a uno striscione. Protagonisti sul palco Max Pezzali, Nek e Francesco Renga, - la «prima boy band per adulti» come l’ha definita dal palco il cantante emiliano che si sono esibiti per oltre due ore e mezzo di fronte a uno schieramento di fan variegato per età e gusti musicali. «Duri da battere» ha rotto il silenzio, anticipando una scaletta di oltre trenta canzoni: «Cambio direzione», «Meravigliosa», «Guardami amore», «Angelo», «La tua bellezza» sono solo alcune delle canzoni di Renga previste per la serata, intervallate da «Se io non avessi te», «Almeno stavolta», «Se una regola c’è», «Lascia che io sia», «Fatti avanti amore» (giusto per fare qualche titolo) di Nek e dall’ex 883 con «Gli anni», «Nessun rimpianto», «Hanno ucciso l’uomo ragno», «L’universo tranne noi», «Sei un mito», «La regola dell’amico», «Come mai» e altre ancora.
Qua e là medley di venticinque anni di repertorio, interpretati in tre, a coppia o singolarmente, e la hit «Strada facendo» di Claudio Baglioni, riedita in versione corale. Ciò che stupisce anche chi assiste personalmente allo show è come voci così diverse tra loro, con la loro enorme distanza stilistica e di tonalità, possano amalgamarsi alla perfe- zione l’un l’altra e come il physique du rôle di ognuno incida sull’equilibrio del palcoscenico: Nek e Renga, due frontman nati, saltano, scherzano, ammiccano col pubblico, mentre Max, forse il più timido tra loro, veste i panni