Corriere di Verona

Tariffe più care per il rock E adesso tutti gli incassi andranno diretti all’ente

- L.A.

Arrivano nuove regole sull’uso dell’Arena per i concerti rock. La giunta comunale ha varato la delibera che concede l’uso gratuito dell’Anfiteatro alla Fondazione lirica fino al 2021. La Fondazione potrà concedere l’Arena a terzi, per le attività extra lirica: e la concederà ad Arena Extra, la società che sarà affidata a GianMarco Mazzi.

Arena Extra, a sua volta, affitterà l’Anfiteatro agli organizzat­ori degli eventi, che pagheranno tariffe più salate: il 10% degli incassi di ogni concerto, garantendo un minimo di 45mila euro (finora era di 40mila). E quei soldi saranno tutti girati alla Fondazione. «È chiaro – ha detto il sindaco Federico Sboarina, – che in questo modo il contributo del Comune alla Fondazione diventerà sensibilme­nte più alto, ben al di là del raddoppio del contributo annuale già deciso». Sboarina ha ricordato anche la decisione di eliminare tutte le concession­i gratuite dell’Arena. Quanto renderà Arena Extra? Nel bilancio 2016 c’è un utile di 69mila euro. Ma allora gli utili veri passavano direttamen­te al Comune.

Quanto agli stipendi dei vertici areniani, pubblicati dal

Corriere di Verona, Sboarina ha detto che «i costi sono diminuiti sia rispetto alla gestione commissari­ale sia rispetto alla gestione precedente». In una serie di tabelle realizzate in Fondazione e inviate da Palazzo Barbieri, infatti, i conti sono fatti in modo diverso. Lo stipendio di Gianfranco De Cesaris, ad esempio, scende a 108.333,33, essendo entrato in carica a marzo. Ma il sito ufficiale della Fondazione riporta 130mila (proprio perché in carica da marzo) e 150mila euro dal 2019, per l’anno completo, cifra che a noi sembra quella reale da indicare.

Nelle tabelle comunali, poi, vengono calcolate nella gestione Girondini le figure del vicedirett­ore artistico Sobrino (75mila euro), della responsabi­le Personale, Bonetti (60.000) e del direttore Produzione, Luppi (60mila) che sul sito non figurano alla voce Incarichi Amministra­tivi, mentre vi figura Vincenzo Castronuov­o. Bonetti e Luppi vengono invece elencati, anno 2015, tra i consulenti-collaborat­ori per importi diversi da quelli forniti dal Comune (per la Bonetti 60 più 45mila, Luppi a quota 45mila) mentre Sobrino non figura. Secondo Palazzo Barbieri, il costo totale era comunque di 675mila con Girondini, di 579mila con Polo e di 536mila con Gasdia.

Sul tema interviene Michele Bertucco, per il quale «siamo ad inizio anno: i costi delle consulenze faranno in tempo a crescere ed è facile prevedere che la dirigenza appena insediata in Fondazione sarà la più costosa della storia dell’ente».

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