Il boom delle lauree umanistiche
Sorpresa all’università: crescono Lettere e Filosofia. Fiumi di iscritti a lingue
I dati sulle iscrizioni dei (pochi) corsi di laurea ad accesso libero superstiti premiano le facoltà umanistiche: numeri da record non solo a Giurisprudenza (che dall’anno prossimo avrà il test di selezione) ma anche a Lettere e a Filosofia. E c’è il caso di Lingue e culture per l’Editoria: un aumento del 200%, con oltre 500 iscritti. Anche in questo caso, dall’anno prossimo, ci sarà un giro di vite. Solo 17, invece, gli iscritti alla specialistica di bioinformatica.
Non c’è solo Giurisprudenza a vivere una seconda primavera all’ateneo scaligero. Le iscrizioni di quest’anno al corso di laurea, proprio mentre altre università, su tutte lo storico Bo di Padova, fanno i conti con un’emorragia di studenti, sono state positive, molto più del previsto. Tanto che con 364 matricole si è faticato a trovare gli spazi e l’anno prossimo, per la prima volta nella storia, l’ex facoltà di Legge sarà soggetta al numero chiuso. Un fenomeno locale, completamente in controtendenza rispetto ai dati nazionali, ma tutt’altro che isolato, in riva all’Adige.
Lettere, filosofia, scienze pedagogiche: corsi che altrove sono snobbati quest’anno hanno visto un record di iscritti. Nel senso che a Verona, nemmeno negli anni d’oro dell’università di massa si sono visti numeri simili. Per fare qualche esempio tra i meno eclatanti, ecco che lettere conta 187 iscritti, rispetto ai 125 dell’anno accademico precedente. Filosofia arriva a 148 da 105, due anni fa era ferma a quota 92. Ma sono anni che entrambi i corsi di laurea stanno andando molto bene: basti pensare che Filosofia, qualche anno fa, contava appena qualche decina di iscritti. Poi c’è stato il grande rilancio, con il riposizionamento «strategico» (soprattutto rispetto all’ateneo patavino) a favore della filosofia contemporanea e della psicanalisi, chiamando come visiting professor, celebrity del calibro di Massimo Recalcati.
Ma il fenomeno vero e proprio di quest’anno e rappresentato da Lingue e Culture per l’Editoria. Si tratta di un corso storico a Verona che mescola lingue straniere (se ne studiano due, come nel curriculum classico) a laboratori più tecnici di editing e di stampa. È stato sicuramente il corso più gettonato al momento delle iscrizioni, che si sono concluse a dicembre: 536 quanti hanno optato per questa scelta. Per gli standard delle moderne università si tratta di numeri biblici: basterà dire che il corso è aumentato di oltre il 200% (l’anno precedere gli iscritti erano 187) e che per garantire la didattica l’università ha dovuto sdoppiare il corso in due «canali», come accadeva una volta per Economia e come succede tuttora per Medicina a Padova.
È facile spiegare, in questo caso, il motivo: più che l’interesse per i libri e il mercato editoriale ha aiutato il numero chiuso, allargato a tutti gli altri corsi di Lingue (il tradizionale, così come Lingue per il turismo, che ha l’accesso programmato da tempo). Così in molti si sono riversati sull’ultimo corso tuttora ad accesso libero. Inutile dire che già dall’anno prossimo non si potrà più fare, anche Editoria vedrà il limite alle iscrizioni. «È stata una nostra scelta - spiega la professoressa Roberta Facchinetti - direttrice del dipartimento di Lingue Straniere -: abbiamo deciso di inserire il numero chiuso gradualmente, corso per corso. In molti hanno deciso di puntare sull’unico libero, anche se i numeri, negli altri due, erano tutt’altro che proibitivi». Nei prossimi anni, in realtà, l’offerta del dipartimento, sarà rivoluzionata. «Siamo tra i dipartimenti eccellenti, abbiamo portato a Verona sei in milioni in più - aggiunge Facchinetti - li useremo per attivare un nuovo corso in digital humanities (informatica e scienze umane, ndr): lo faremo con un nuovo approccio didattico, che prevede un insegnamento misto tra lezioni frontali ed e-learning, ossia la didattica a distanza tramite strumenti multimediali».
Quasi tutti i (pochissimi) corsi liberi rimasti hanno visto incrementare gli iscritti: i numeri dei dipartimenti scientifici sono, però, diversi. Solo 17 gli iscritti a bioinformatica medica (laurea magistrale), 33 a biotecnologie agroalimentari. Tra le magistrali del settore umanistico, quelle di maggior successo riguarda Lingue per il commercio (196 iscritti) e Scienze pedagogiche, passate in un anno da 133 a 174 iscritti.
Roberta Facchinetti Siamo tra i dipartimenti eccellenti, abbiamo portato a Verona sei in milioni in più