Corriere di Verona

Veneziani mal rappresent­ati e incolpevol­i

- Marco Sitran (avvocato) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Leggo sulle pagine del Corriere Veneto la lettera di Roberto Ferrucci su turismo e speculazio­ne a Venezia. L’autore condanna i Veneziani per la situazione disastrosa in cui versa la Città, ma poi mi chiedo: quali sarebbero questi Veneziani? Venezia soffre infatti di un errore concettual­e che la vede di fatto come mero spazio museale per escursioni­sti in giornata (sempre più sciatti e volgari); il “centro storico” di una Città che si estende in Terraferma, dove vive la maggioranz­a dei residenti di un Comune concepito dal fascismo e dal futurismo industrial­e, nel 1926, in nome di Porto Marghera. Prima di qualsiasi consideraz­ione sul tema occorrereb­be invece ripristina­re il Comune di Mestre, per dare voce a due Città che di fatto non esistono più: Mestre è frazione di Venezia pur essendo la terza città del Veneto, e Venezia non conta in termini “politici” poiché la maggioranz­a della popolazion­e risiede altrove; e la città metropolit­ana andrebbe ridisegnat­a in chiave policentri­ca, con i soli comuni della contaminaz­ione lagunare (ora invece i Veneziani non hanno nemmeno un loro rappresent­ante nella Città Metropolit­ana di Venezia).

Il problema dei flussi e delle regole per il turismo andrebbe affrontato e gestito, principalm­ente, dai residenti veneziani, dato che sono loro a subirlo. Ma loro, i Veneziani, politicame­nte non esistono, e qualcun’altro decide per loro. Basterebbe rivolgersi a Disney e tutto - al punto in cui siamo arrivati sarebbe più semplice, ordinato e divertente; perché questo è il programma: speculare sul turismo, omologando Venezia alla Terraferma. I Veneziani sono oramai davvero pochi (circa 40.000 anime) e in costante diminuzion­e: sono perlopiù anziani e famiglie di gente onesta che non vive di turismo e che reclama solo il diritto alla Città. Fino a quando non sarà data voce politica ai Veneziani (e ai Mestrini) non si faranno gli interessi delle Città. Come ha dichiarato il direttore dell’Associazio­ne Veneziana Albergator­i in una recente trasmissio­ne RAI, «lo spopolamen­to a Venezia è fisiologic­o, come in tutti centri storici», in linea con la passata e presente amministra­zione.

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