Polegato: «Pronto a investire nelle banche Ma qui non vedo ancora progetti chiari»
VENEZIA «La nostra finanziaria, la Lir, è piena di liquidità, alla nostra porta bussano in tanti tutti i giorni. Nulla in contrario ad investire eventualmente anche nelle banche popolari ma solo se c’è un progetto chiaro. Le nostre di Montebelluna e Vicenza non si capisce bene dove vogliano andare a parare».
Mario Moretti Polegato, ospite ormai costante del Forum Ambrosetti di Cernobbio, lancia dal lago di Como un messaggio abbastanza netto ai grandi manovratori di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza. Ossia quello di una disponibilità a ragionare su un sostegno, ma subordinato ad una sistemazione dei progetti che oggi gli appare ancora lontana. «Il nostro principale focus di attenzione per futuri investimenti è nella direzione di soggetti che esprimano forti potenziali di innovazione e tecnologia, in coerenza con l’essenza stessa di Geox. Non escludiamo tuttavia la possibilità di affiancare anche soggetti finanziari ma qui, se vogliamo parlare delle banche locali, vedo una fase di assestamento rispetto alla quale non riesco a cogliere la condizione finale. La Bce ha imposto loro nuove regole verso una trasformazione ma personalmente non comprendo quale strategia stiano seguendo».
Polegato non fa mistero di essere un piccolo azionista di Veneto Banca, istituto con cui condivide la città di insediamento, ma nega di far parte di quel nucleo di soci di spessore riuniti nell’associazione «Per Veneto Banca», che rappresentano già da soli oltre il 7% del capitale e che si propongono di interagire con gli organi direttivi dell’istituto. «Rimango ad osservare e spero vivamente, nell’interesse del territorio, che il quadro si chiarisca al più presto. La banca locale è un’autentica sorgente di ossigeno per il tessuto produttivo di questo territorio. La quotazione in borsa? Può essere benissimo una buona soluzione ma non spetta a me dire se in questo momento sia davvero la migliore. Ripeto, la cosa importante è che le nostre popolari ritornino ad essere il riferimento per le aziende venete».
La cassaforte di famiglia, intanto, continua a gonfiarsi e la liquidità a disposizione è stimata in 370 milioni su un patrimonio netto di 955. La società controlla la maggioranza di Geox, Diadora e il gruppo immobiliare «Domicapital».
Sempre sul versante delle popolari è intanto sceso nuovamente in campo, con quello che appare un ultimo appello ai soci, in vista della prossima assemblea, il presidente dell’altra associazione di azionisti, Giovanni Schiavon. «Bisogna a tutti i costi – ha scritto in una lettera aperta - resistere allo scellerato percorso di Veneto Banca sulla strada costruita da Bankitalia e da Bce. Non si può procedere a tappe forzate e la quotazione in borsa si potrà fare solo se e quando la banca finalmente ritornerà alla redditività».
Vicenza e Montebelluna non si capisce dove vadano a parare Spero in un chiarimento Devono ritornare riferimenti per le aziende