Taglio ai cda e alle partecipate del Comune «Sui ritardi la Corte dei conti vuol vederci chiaro»
Tra giugno e agosto due lettere dei magistrati contabili. E il Pd invoca: subito il consiglio
«Prima di qualsiasi altro tema, il consiglio comunale deve subito approvare il Piano di razionalizzazione delle partecipazioni comunali nelle aziende». Il Pd ha ufficialmente «diffidato» il presidente del consiglio comunale, Luca Zanotto, dal mettere all’ordine del giorno temi diversi se prima non si sarà risolta questa questione.
Di cosa stiamo parlando? All’interno dei tagli di spesa che il governo aveva deciso di fare lo scorso anno, era previsto che tutti gli enti locali sfrondassero le loro partecipazioni, soprattutto in enti che non rendono. La scadenza per redigere il Piano era fissata al 31 marzo scorso. A Verona, la delibera era stata discussa in commissione il 15 luglio, ma non era poi arrivata in consiglio. E adesso il Pd chiede di dare ad essa priorità assoluta. La proposta di delibera della giunta cita soprattutto la creazione della futura grande Holding comunale che, sotto la guida di Agsm, dovrebbe riunire tutte le partecipate esistenti. Le opposizioni avevano da parte loro sollevato alcuni casi aggiuntivi: dai conti di Arena Extra alla riduzione dei membri di consigli d’amministrazione (per esempio a VeronaMercato, i cui 9 consiglieri erano stati giudicati decisamente troppi da parte del Pd). Le minoranze (Pd e M5S) avevano messo in discussione anche l’impegno finanziario del Comune nella società A4 Holding. L’urgenza di varare quel Piano è stata sollecitata lunedì scorso anche dagli uffici comunali, e i consiglieri del Pd Michele Bertucco e Fabio Segattini tuonano sui ritardi in questa materia: «Sono già stati oggetto di due diverse richieste di chiarimenti da parte della Corte dei Conti, il 24 giugno e il 7 agosto».
Secondo il Pd, peraltro, «quei ritardi sono la coda di paglia di un’amministrazione che predica bene e razzola male: nel momento in cui le si dà la possibilità di mettere ordine nella giungla di società, aziende e aziendine così da migliorare l’efficienza dei servizi e di rafforzare le poche aziende davvero strategiche in vista della competizione su mercati sempre più aperti e impegnativi, essa continua a trattare le partecipazioni comunali come il giardinetto di casa. Salvo poi lamentarsi - aggiungono Bertucco e Segattini - che l’aeroporto (amministrato come è stato amministrato finora) viene declassato o che le autostrade (per anni una vacca da mungere) siano nel mirino di gruppi stranieri. Il Piano di razionalizzazione – concludono i due esponenti democratici - non è un adempimento burocratico, come la giunta sembra intenderlo, ma è al contrario una possibilità di rilancio per tagliare col passato e mettersi alle spalle i vecchi vizi della politica locale perfettamente illustrati nella relazione Cottarelli dell’agosto 2014 da cui discendono le norme in oggetto».