CISANO, I TERRENI E LA SAGRA DEI OSEI «AMPUTATA»
Menospazi per la «Sagra dei Osei» di Cisano. Lo ha deciso il Comune di Bardolino, non concedendo al Comitato spazi per il Luna park. Di fatto, però, c’è un po’ di «confusione» sui terreni demaniali e privati, disposti da una sentenza del Tribunale delle Acque pubbliche.
La millenaria «Sagra dei Osei» di Cisano, (che si apre oggi fino al 9), quest’anno parte « amputata » del Luna park. Non ci saranno le tradizionali giostre, uno dei maggiori richiami da sempre della festa. Il motivo? Non si sono trovati gli spazi necessari per collocarle, tant’è che i giostrai si sono appellati a dei legali, ma intanto restano a casa.
Non si sono trovati terreni sufficienti per incastrarci sopra tensostrutture enogastronomiche, area concerti, banchi-espositori e Luna park. L’omonimo comitato organizzatore della sagra, infatti, ha optato per l’installazione della grande tensostruttura e dei gazebo nell’area della spiaggia verde di Cisano, «traslocando» dalla storica zona del Lido e «soffiando» così gli spazi ai giostrai dove di solito posizionavano le strutture per il divertimento. Il sindaco Ivan De Beni e l’assessore al Demanio Lauro Sabaini, l’altro giorno nell’incontro in municipio con l’associazione organizzatrice « Sagra dei Osei» e i giostrai hanno ribadito la loro posizione: «A Cisano c’è carenza di spazi pubblici, l’associazione ci ha richiesto l’unico spazio a nostra disposizione e l’abbiamo concesso …». Peccato che lo spazio «a loro disposizione» in realtà sia privato, poiché la sentenza 921 del 4 aprile 2014 del Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche, con cui sono stati definiti i mappali dei terreni di proprietà privata e quelli demaniali di tutto il litorale di Cisano (frazione di Bardolino), stabilisca che gran parte della spiaggia a prato che costeggia la strada gardesana dal porto fino al Lido, non sono più terreni pubblici come sono stati considerati per mezzo secolo, bensì di proprietà privata della famiglia Delaini. Area dove pure il Comune ci ha costruito la pista ciclabile (terreno ora assegnato dal Tribunale al privato) attigua al muretto divisorio con la gardesana, che con i pilotini stradali delimitano dove un tempo arrivasse l’acqua del lago (fascia poi ricoperta con terrapieno e attribuita al privato).
La stessa sentenza, inoltre, stabilisce anche che un pezzo di area del Lido, circa 1.200 metri quadrati che costeggiano la passeggiata ciclopedonale, per decenni recintati come proprietà privata, ora risultano essere demaniali. Fino a due anni fa era lo stesso comitato «Sagra dei Osei» a gestire lo spazio del Lido, a cui Delaini aveva rescisso il contratto dopo il sequestro dell’area da parte dei carabinieri per abuso di attività di parcheggio-campeggio camper. Non ultimo, alla fine della spiaggia verde, sul porto si trova anche l’area chiusa e recintata del parcheggio dell’Hotel Vela d’Oro (di proprietà sempre Delaini) che risulta terreno comunale. Riepilogando: i terreni del Lido sono per due terzi privati e un terzo demaniale; la spiaggia è quasi totalmente privata; il parcheggio dell’hotel è comunale.
Ma dopo oltre un anno dalla sentenza che ridisegna i terreni pubblici di Cisano, il Comune non ha ancora proceduto alla definizione delle aree. Anzi, da una parte fa causa alla Regione Veneto per la mancata riscossione del 50% di entrate delle concessioni demaniali, ma dall’altra non procede nel richiedere i canoni per l’uso dei terreni demaniali o comunali di Cisano. Su questo pendono esposti alla Corte dei Conti del gruppo di minoranza «La Civica”» ed anche in procura dalle forze dell’ordine.