Corriere di Verona

Squadra che convince non si tocca Hellas avanti con Mandorlini e Sogliano

Il tecnico: «Il mio futuro? Con il prefisso 045...». Anche il direttore sportivo verso il rinnovo

- Matteo Fontana

Domenica 31 maggio si siederà per la duecentesi­ma volta sulla panchina del Verona. E pochi mesi dopo riprenderà il conteggio delle sue presenze da tecnico dell’Hellas. Già, Andrea Mandorlini è vicino al via libera per un altro anno da guida tecnica gialloblù. L’intesa è da definire, l’okay, però, non è distante e tra poche settimane è attesa la firma sul nuovo accordo: «Stiamo parlando», ha spiegato Mandorlini dopo il 2-2 nel derby con il Chievo, domenica.

Negli ultimi mesi sono emerse indiscrezi­oni su possibili trattative per il cambio di casacca del Grigio. Prima c’è stata l’ipotesi Sampdoria, nel caso in cui Sinisa Mihajlovic dovesse passare al Napoli. Dopo, la voce Udinese. Gianpaolo Pozzo, invece, ha espresso il proprio supporto alla conferma di Andrea Stramaccio­ni. E comunque Mandorlini ha sempre messo in cima alle proprie preferenze il Verona: «Mi vedo sempre con il prefisso 045», la sua battuta, a corredare altre dichiarazi­oni che hanno chiarito intenzioni e volontà.

D’altronde, in questi anni, dopo le incomprens­ioni iniziali, sono migliorati i rapporti anche con Maurizio Setti, il presidente del club di via Belgio che non ha mai mancato di punzecchia­re Mandorlini, quando ne ha avuta l’opportunit­à. Il dialogo tra i due è invece cresciuto col tempo e si è consolidat­o. Visioni del calcio giocato non coincident­i, magari, quelle del pragmatico Mandorlini e dell’ambizioso Setti, ma i risultati non mentono e la pietra filosofale di una nuova stagione in Serie A, assicurata dalla salvezza anticipata – la replica quest’anno –, è il più illustre biglietto da visita per il rinnovo. Salvo ribaltoni, l’annuncio arriverà a campionato concluso, entro la prima metà di giugno. Nel frattempo è atteso l’incontro tra Setti e Sean Sogliano per comprender­e come programmar­e la prossima annata. E se, ancor di più, farlo assieme. Il direttore sportivo, che ha appena ricevuto il premio Maestrelli, prestigios­o riconoscim­ento per quanto fatto all’Hellas, al pari di Mandorlini ha il desiderio di restare a Verona. Ma c’è sempre una questione di programmi e presuppost­i da prendere in esame. E per questo il summit che di qui alla fine di maggio è previsto tra la proprietà e Sogliano dovrà dare delle risposte. Si sono rincorse rumorose sirene, a strillare attorno al nome del ds dell’Hellas. Ci sono stati gli accos t ame n t i al Mi l a n , alla Fiorentina, alla Roma, al Napoli. Sono usciti i profili di eventuali suoi sostituti, da Giancarlo Romairone a Riccardo Bigon, il primo fermo, il secondo uomo mercato proprio del Napoli. Ma Sogliano ha messo davanti a tutto il Verona: la sua priorità è qui, per un progetto che, in tre anni, ha condotto l’Hellas a centrare tutti gli obiettivi posti. Il binomio con Mandorlini, che come per Setti era nato con delle frizioni, si è fatto equilibrat­o e se il presidente deciderà di puntare sull’uno si prenderebb­e un rischio elevato a privarsi dell’altro. Setti, nel suo ultimo intervento pubblico, dopo il 3-2 al Sassuolo, ha garantito che nel giro di poche settimane scioglierà ogni riserva, con la certezza, però, che sarà lui a tenere il timone del Verona, scacciando qualsiasi idea di vendita del club. Mandorlini più Sogliano, Sogliano più Mandorlini, l’Hellas vuole ripartire così.

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Coppia vincente Il ds Sean Sogliano con il tecnico Andrea Mandorlini

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