Corriere di Bologna

La Fortitudo con Treviglio apre la serie dei playoff

- Enrico Schiavina

Hanno pensato ai playoff per tutto l’anno, la Fortitudo e la sua gente, e all’improvviso eccoli qua. Gara 1 oggi pomeriggio con Treviglio, per vedere se davvero inizia un altro campionato, dopo aver vinto 22 volte su 32 in quello precedente, che però ora non conta più. PalaDozza ore 18 (diretta Lnp-pass e NettunoBol­ogna Uno), cambia prima di tutto la frequenza delle partite, visto che si rigioca già martedì, per due pienoni assicurati. «Ma la nostra panchina è molto cresciuta, siamo pronti — dice Attilio Caja — conoscendo il valore di questa Treviglio, che a inizio anno era molto quotata, poi ha avuto problemi vari, ma ora si è rimessa in sesto». Per essere un primo turno è già impegnativ­o, contro una squadra che in Azzarita ci ha vinto non più tardi dello scorso 10 aprile. «Ma mi aspetto una partita diversa, l’altra volta forse ci hanno un po’ sottostima­to» dice Giorgio Valli, il bolognese che a gennaio ha preso la panchina treviglies­e sostituend­one un altro, Alex Finelli. A bordo ha tre 38enni piuttosto noti ed espertissi­mi, Cerella (già dato l’annuncio, è all’ultimo valzer della carriera), Vitali e Sacchetti, eppure i giocatori più in palla sono gli emergenti Miaschi e Guariglia, a parte gli americani Harris e Pacher. Ovvio che l’obiettivo sia far valere il fattore campo, andare sul 2-0 per giocarsi con serenità la terza di venerdì, e l’eventuale quarta di domenica, contando che il PalaFacche­tti di Treviglio non è un bunker inespugnab­ile. Si parte con minuto di silenzio e tributo video per Ruben Douglas, ma all’eroe dello scudetto 2005 scomparso di recente verrà accomunato il ricordo di Corrado Pellanera, morto ieri a 86 anni. Giocatore di alto livello (97 volte azzurro) tra gli anni 60 e 70, dieci stagioni in Virtus e quattro alla Fortitudo, fece anche lui un pezzetto di storia: fu il primo di sempre a giocare il derby da ex, nel 1969.

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