Il contratto in Lamborghini fa scuola ai sindacati europei
Garagnani (Fiom) con la federazione delle sigle a Zagabria
Il sindacato Industrial All European Trade Union guarda all’innovativo integrativo aziendale firmato lo scorso dicembre in Lamborghini come ad un modello di buone prassi contrattuali da imitare.
La federazione di sindacati indipendenti rappresenta circa 7 milioni di lavoratori riuniti in 200 sindacati nazionali di 39 Paesi europei.
L’intesa da «fuoriserie» siglata da Fiom-Cgil e Fim-Cisl nel colosso dell’automotive di Sant’Agata Bolognese, dove sono impiegati quasi tremila lavoratori fra metalmeccanici, operai e impiegati e gli oltre 800 addetti in appalto della logistica, vigilanza, ristorazione, pulizie e personale del museo, è stata al centro della due giorni di confronto «Making training a reality for quality jobs in European Industries» sul tema delle transizioni, della formazione continua e del miglioramento della qualità del lavoro che si svolta ieri e l’altro ieri a Zagabria, capitale della Croazia.
Ad illustrare i contenuti dell’intesa, fra riduzione dell’orario di lavoro con la sperimentazione della settimana corta di quattro giorni, aumento del salario, premio di produzione fino a 4 mila euro l’anno, azioni a tutela delle differenze e un percorso di miglioramento sugli appalti continuativi del sito, è stato il responsabile per l’automotive della Fiom-Cgil di Bologna Mario Garagnani.
«I rappresentanti sindacali di vari Paesi - racconta il sindacalista — hanno dimostrato grande interesse, chiedendo ulteriori informazioni e approfondendo la dinamica della trattativa che è durata più di un anno e la bellezza di trentacinque incontri tra parti sindacali e azienda». In particolare, hanno espresso la volontà di prendere ad esempio l’accordo i referenti delle sigle francesi, spagnole, tedesche, finlandesi e polacche. «I sindacalisti belgi hanno evidenziato addirittura — aggiunge Garagnani — che l’accordo Lamborghini è stato inserito in una legge dello Stato che promuove la sperimentazione della settimana corta, prevedendo un finanziamento pubblico destinato alle aziende che vi aderivano. Si conferma quindi la valenza storica dell’accordo ed è stata davvero — conclude — un’enorme soddisfazione riscontrare una tale attenzione che va a valorizzare il grande lavoro svolto dal sindacato e dalla rsu Lamborghini per giungere a questo risultato epocale». Del resto, una riduzione dell’orario di lavoro abbinata non ad una diminuzione del salario ma ad una sua maggiorazione è una prima volta assoluta per un’industria automobilistica europea.
«È un esempio virtuoso di incontro tra un’azienda sensibile alle istanze dei dipendenti e organizzazioni sindacali responsabili e determinate a trovare soluzioni avanzate per il buon lavoro», aveva commentato subito dopo la firma dell’integrativo il sindaco della Città metropolitana Matteo Lepore.
All’appuntamento di Zagabria hanno partecipato anche altri sindacalisti bolognesi: la segretaria della Fim-Cisl Consuelo Mazzini, il leader della Fiom di Bologna Simone Selmi e il referente internazionale della rsu Luca Zoboli.