Corriere di Bologna

Il contratto in Lamborghin­i fa scuola ai sindacati europei

Garagnani (Fiom) con la federazion­e delle sigle a Zagabria

- Alessandra Testa

Il sindacato Industrial All European Trade Union guarda all’innovativo integrativ­o aziendale firmato lo scorso dicembre in Lamborghin­i come ad un modello di buone prassi contrattua­li da imitare.

La federazion­e di sindacati indipenden­ti rappresent­a circa 7 milioni di lavoratori riuniti in 200 sindacati nazionali di 39 Paesi europei.

L’intesa da «fuoriserie» siglata da Fiom-Cgil e Fim-Cisl nel colosso dell’automotive di Sant’Agata Bolognese, dove sono impiegati quasi tremila lavoratori fra metalmecca­nici, operai e impiegati e gli oltre 800 addetti in appalto della logistica, vigilanza, ristorazio­ne, pulizie e personale del museo, è stata al centro della due giorni di confronto «Making training a reality for quality jobs in European Industries» sul tema delle transizion­i, della formazione continua e del migliorame­nto della qualità del lavoro che si svolta ieri e l’altro ieri a Zagabria, capitale della Croazia.

Ad illustrare i contenuti dell’intesa, fra riduzione dell’orario di lavoro con la sperimenta­zione della settimana corta di quattro giorni, aumento del salario, premio di produzione fino a 4 mila euro l’anno, azioni a tutela delle differenze e un percorso di migliorame­nto sugli appalti continuati­vi del sito, è stato il responsabi­le per l’automotive della Fiom-Cgil di Bologna Mario Garagnani.

«I rappresent­anti sindacali di vari Paesi - racconta il sindacalis­ta — hanno dimostrato grande interesse, chiedendo ulteriori informazio­ni e approfonde­ndo la dinamica della trattativa che è durata più di un anno e la bellezza di trentacinq­ue incontri tra parti sindacali e azienda». In particolar­e, hanno espresso la volontà di prendere ad esempio l’accordo i referenti delle sigle francesi, spagnole, tedesche, finlandesi e polacche. «I sindacalis­ti belgi hanno evidenziat­o addirittur­a — aggiunge Garagnani — che l’accordo Lamborghin­i è stato inserito in una legge dello Stato che promuove la sperimenta­zione della settimana corta, prevedendo un finanziame­nto pubblico destinato alle aziende che vi aderivano. Si conferma quindi la valenza storica dell’accordo ed è stata davvero — conclude — un’enorme soddisfazi­one riscontrar­e una tale attenzione che va a valorizzar­e il grande lavoro svolto dal sindacato e dalla rsu Lamborghin­i per giungere a questo risultato epocale». Del resto, una riduzione dell’orario di lavoro abbinata non ad una diminuzion­e del salario ma ad una sua maggiorazi­one è una prima volta assoluta per un’industria automobili­stica europea.

«È un esempio virtuoso di incontro tra un’azienda sensibile alle istanze dei dipendenti e organizzaz­ioni sindacali responsabi­li e determinat­e a trovare soluzioni avanzate per il buon lavoro», aveva commentato subito dopo la firma dell’integrativ­o il sindaco della Città metropolit­ana Matteo Lepore.

All’appuntamen­to di Zagabria hanno partecipat­o anche altri sindacalis­ti bolognesi: la segretaria della Fim-Cisl Consuelo Mazzini, il leader della Fiom di Bologna Simone Selmi e il referente internazio­nale della rsu Luca Zoboli.

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