Corriere di Bologna

Saelemaeke­rs, la voglia di essere decisivo

Con Zirkzee ai box c’è più bisogno degli esterni e il belga sembra avere molti margini

- Alessandro Mossini

In altalena, tra l’Atalanta e l’Inter. Nelle ultime due gare Alexis Saelemaeke­rs ha vissuto tra alti e bassi, con picchi notevoli: a Bergamo ha spaccato in due la partita guidando la rimonta rossoblù, mentre contro la capolista ha sbagliato la copertura finale su Bisseck, oltre ad avere inciso poco in avanti.

L’esterno attende di sapere se farà parte della lista finale dei convocati per il Belgio del commissari­o tecnico Tedesco, ma intanto guarda alla gara di Empoli con voglia di riscatto: contro l’Atalanta si era preso le luci della ribalta, subentrand­o dalla panchina, conquistan­do il rigore dell’1-1 e tagliando a fette la difesa di Gasperini sull’azione che ha portato al gol dell’1-2, pesantissi­mo nell’economia della corsa Champions. Tornato titolare contro l’Inter, in una partita che per lui aveva anche il retrogusto del derby visto il passato al Milan, Saelemaeke­rs è rimasto molto sotto traccia e non ha chiuso la diagonale sul difensore tedesco in occasione del gol vincente: un’occasione sprecata, pur con l’alibi di dover impensieri­re la difesa - e la squadra più forte d’Italia.

Ora che Joshua Zirkzee è andato k.o. e ne avrà per un mese, là davanti servirà un passo in più da parte di tutti e vale anche per gli esterni: senza l’olandese il Bologna perde un decimo dei suoi gol in un colpo solo (10 sui 41 segnati in campionato), pertanto in fase offensiva chi giocherà sarà chiamato ad avere un maggiore peso specifico in zona gol. Vale soprattutt­o per Saelemaeke­rs - fermo all’unica rete segnata da subentrant­e contro il Sassuolo - e per Ndoye, che in questa stagione è andato a segno solo nell’iconica serata di Coppa Italia contro l’Inter: due esterni che finora hanno segnato poco contrariam­ente a Orsolini, vicecapoca­nnoniere rossoblù a quota 9 gol, appena una rete sotto Zirkzee.

Con l’altro esterno Karlsson costretto ai box da una distorsion­e alla caviglia sinistra, ad Empoli sulle fasce saranno loro tre (salvo colpi di scena alla Thiago Motta, viste anche le scelte contro l’Inter) a giocarsi le due maglie da titolare: solo cinque squadre in A hanno subito più reti delle 42 incassate dai toscani, ma dall’arrivo di Nicola in otto turni di campionato l’Empoli ha subito sette reti. Un dato che la dice lunga sul lavoro che attende l’attacco del Bologna venerdì sera e per gli esterni - qualunque sia la scelta di Motta - ci sarà un tema ulteriore: che giochi Odgaard o che giochi Castro al posto di Zirkzee, qualcosa in attacco cambierà. L’olandese interpreta il ruolo in modo atipico, una sorta di «numero 9 e mezzo» che è il fulcro della manovra e dialoga costanteme­nte con gli altri: Odgaard in questo può ripercorre­rne le tracce (ma con piedi meno da fantasista), Castro ha un’altra fisicità e gioca in modo più a simile al suo idolo Lautaro.

Insomma, per gli esterni cambierà anche il modo di dialogare con la punta centrale rispetto al solito: una sfida in più per tutto l’attacco del Bologna, per ravvivare la corsa Champions.

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Atteso Saelemaeke­rs (LaPresse)

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