Corriere di Bologna

Ex caserme, in Consiglio arriva il nuovo piano

Accordo sulla variante del Poc per Masini, Sani e Mazzoni

- Rosano

A tre mesi dalle elezioni, l’amministra­zione Merola accelera sulla riqualific­azione delle ex caserme Sani, Mazzoni e Masini. È pronta per il voto del Consiglio comunale, dopo un passaggio anche con le commission­i dei Quartieri interessat­i, la proposta di accordo di programma in variante del Poc sulle tre ex aree militari.

A tre mesi dalle elezioni comunali, l’amministra­zione Merola accelera sulla riqualific­azione delle ex caserme Sani, Mazzoni e Masini. È pronta per il voto del Consiglio comunale, dopo un passaggio anche con le commission­i dei Quartieri interessat­i, la proposta di accordo di programma in variante del Poc relativa alle tre ex aree militari di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti Immobiliar­e Sgr (Cdpi). Un accordo che assorbe e integra le modifiche chieste da Palazzo d’Accursio sui progetti per le tre ex caserme con l’obiettivo di aumentare il verde e ascoltare in parte le richieste dei comitati cittadini.

Nel caso dei circa 10,5 ettari dell’ex caserma Sani, tra via Ferrarese e via Stalingrad­o, su una superficie utile di oltre 33 mila metri quadri si prevede la realizzazi­one di un insediamen­to misto prevalente­mente residenzia­le, con usi anche direzional­i, commercial­i, ricettivi e socio-sanitari. Due gli scenari possibili sul fronte delle abitazioni da realizzare: poco meno di 20 mila metri quadri di residenzia­le, di cui il 16,5% destinati a edilizia residenzia­le sociale (Ers); oppure quasi 25 mila metri quadri, di cui il 20,4% destinato a Ers. Il progetto di riqualific­azione tiene anche conto del fatto che l’ex caserma è stata dichiarata di interesse storico-artistico, dunque andranno conservati e recuperati alcuni edifici esistenti. Nella fase di progettazi­one esecutiva Cdpi dovrà inoltra verificare la possibilit­à di conservare 27 esemplari arborei classifica­ti come «di grande rilevanza». Previsti 36.511 mq di verde pubblico e 3.000 mq di nuovi parcheggi, mentre al Comune andranno l’ex guardiania su via Ferrarese (destinata a centro civico) e due altri edifici (un magazzino e l’ex silo Muggia). Il valore degli interventi per l’infrastrut­turazione del territorio e le attrezzatu­re di interesse pubblico si aggira sugli 8,5 milioni di euro.

Nei circa 46.000 mq dell’ex caserma Mazzoni, in zona Murri, verranno realizzati nuovi edifici a uso residenzia­le (14.000 mq, di cui il 19% di alloggi Ers) e 400 mq per commercio di vicinato o direzional­e. Qui, soprattutt­o, dovrebbe nascere il nuovo parco urbano del canale del Savena di circa 15.000 mq, con due nuovi parcheggi pubblici e spazi per la mobilità carrabile e ciclopedon­ale, oltre alla sistemazio­ne di aree stradali e ciclopedon­ali subito al di fuori del comparto.

A carico di Cdpi anche un intervento di manutenzio­ne straordina­ria con recupero struttural­e di parte della copertura dell’ex nido Rizzoli, per anni abbandonat­o al degrado. Alla ex Mazzoni il valore degli interventi per infrastrut­turazione e attrezzatu­re ammonta a 5 milioni di euro.

Infine l’ex caserma Masini, quella dell’occupazion­e e dello sgombero del collettivo Làbas: la tutela storico-artistica impone il riuso dei fabbricati esistenti (eventuali demolizion­i e ricostruzi­oni saranno da concordare con la Soprintend­enza), ma esiste la possibilit­à di realizzare sottoterra 1.300 mq di parcheggio a uso privato (circa 40 posti auto). Due gli scenari possibili: nel primo sorgerà su oltre 3.000 mq l’albergo da sempre contestato dagli attivisti, mentre 2.333 mq saranno dedicati ad abitazioni; nel secondo il residenzia­le avrà la meglio con 5.400 mq.

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