Corriere di Bologna

È ufficiale: in classe dal 14 settembre

Azzolina a Bologna: nessun problema insuperabi­le

- Di Beppe Facchini

«In questo momento toni allarmisti­ci o apocalitti­ci non fanno bene: a settembre ritornerem­o a scuola ed è questo il messaggio di rassicuraz­ione che le famiglie devono ricevere». Così la ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, che ieri ha partecipat­o a Bologna al tavolo del ala ripartenza delle lezioni in regione.

Intanto l’Emilia-Romagna ha ufficializ­zato il calendario: prima campanella lunedì 14 settembre, ultima il 5 giugno 2021.

«In questo momento toni allarmisti­ci o apocalitti­ci non fanno bene: a settembre ritornerem­o a scuola ed è questo il messaggio di rassicuraz­ione che le famiglie devono ricevere». Così la ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, dopo avere partecipat­o al tavolo per la ripresa delle lezioni in Emilia-Romagna di ieri, a Bologna, nella sede dell’Ufficio scolastico regionale. Presenti, oltre al «padrone di casa» Stefano Versari, anche quegli stessi sindacati che appena qualche ora prima avevano denunciato la mancanza di circa 17mila insegnanti in tutta la regione (più 4mila dipendenti Ata) a poco più di un mese e mezzo dal ritorno in classe. Quasi in contempora­nea con il tavolo, la giunta regionale ha infatti ufficializ­zato il nuovo calendario scolastico, con la prima campanella in EmiliaRoma­gna prevista il prossimo 14 settembre e, l’ultima, il 5 giugno 2021.

«Questo è un territorio da sempre virtuoso sulla scuola e lo sta dimostrand­o anche oggi, grazie sia al grandissim­o lavoro del direttore Versari, sia a quello degli enti locali, che hanno reperito tanti spazi — ha detto la responsabi­le del Miur —. Su questo aspetto non ci saranno dunque problemi insormonta­bili, mentre sui trasporti resta ancora qualche piccola criticità, ma penso che la ministra De Micheli stia facendo un buon lavoro e presto si potranno dare risposte anche in tal senso». A ogni modo «si sta facendo un grande lavoro di coesione e di comunità e questo è molto apprezzabi­le». A proposito degli organici, invece, Azzolina ribadisce: «Ci stiamo lavorando, ma chiarament­e bisogna anche guardare alle esigenze dei territori. Con i sindacati ci siamo confrontat­i su due aspetti: da una parte le immissioni in ruolo, e noi abbiamo fatto al Mef una richiesta ben precisa, dall’altra le supplenze, che verranno date anche grazie alle nuove graduatori­e provincial­i, che sono digitali e rappresent­ano un modo per rendere più celeri le operazioni». Tornando poi sulla recente polemica riguardo i nuovi banchi monoposto con rotelle, la ministra taglia corto: «Penso che si stia trattando la questione con molta superficia­lità, perché ci sono diverse tipologie di banchi e chiarament­e dipende dall’età degli studenti. Quelli visti sui giornali sono per i più grandi, sono già utilizzati in tantissime scuole italiane, le

” Azzolina e i banchi Ci sono diverse tipologie di banchi e chiarament­e dipende dall’età degli studenti

più innovative, e sono un investimen­to che permetterà un giorno di avere anche la possibilit­à di lavorare in gruppo e innovare la didattica». Infine, sull’accordo trovato a Bruxelles sul Recovery Fund, che garantisce all’Italia 209 miliardi di euro dalle casse Ue, Lucia Azzolina, oltre a compliment­arsi con il premier Conte per «il grandissim­o lavoro fatto, restituend­oci un’Europa più unita e compatta», assicura: «Una parte di quei soldi andrà anche verso l’istruzione, consentend­oci di diminuire il numero di alunni per classi e fare nuovi investimen­ti per l’edilizia scolastica».

«L’incontro è avvenuto in un clima cordiale e la ministra ha assicurato attenzione ai problemi esposti, ma noi non abbiamo fatto sconti» spiega Monica Ottaviani, segretaria regionale della Flc-Cgil. «Pur essendo un territorio virtuoso ci sono diverse criticità da risolvere, a partire dal reclutamen­to del personale. La situazione è drammatica e la linea del ministero non è per noi condivisib­ile: per l’inizio dell’anno scolastico serviranno delle soluzioni tampone».

Preoccupat­i anche i genitori del Coordiname­nto dei presidenti dei Consigli di istituto e circolo di Bologna e provincia che imputano a governo, Regione e Città metropolit­ana di prendere decisioni senza consultarl­i.

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