«Amico straordinario»
Il ct della Nazionale: «La cosa più importante è passare questa festa a casa con la famiglia»
Prima compagni di squadra — sia alla Sampdoria sia alla Lazio — poi colleghi sulla panchina dell’Inter, dove erano uno il vice dell’altro, e infine grandi amici. Con alti e bassi, come tutte le amicizie forti ed importanti. Quella tra Sinisa Mihajlovic e Roberto Mancini è la storia di un rapporto nato sul campo e proseguito anche una volta appese le scarpette al chiodo, che ha finito per interrompersi per poi riallacciarsi dopo la malattia del tecnico rossoblù: il Mancio — che a Casteldebole è nato come calciatore — fu tra i primi a chiamare Sinisa dopo l’annuncio della malattia e oggi, in occasione di un compleanno davvero speciale, non fa mancare il suo augurio.
«Tanti auguri di buon compleanno e un grande abbraccio a Sinisa Mihajlovic», è il messaggio del commissario tecnico della Nazionale. Che, ovviamente, sottolinea anche la natura speciale di queste 51 candeline, dopo tutto ciò che ha passato Mihajlovic da luglio in avanti: «Al di là di quello che Sinisa sta riuscendo a fare con la sua squadra nonostante tutte le difficoltà che ha affrontato, la cosa più importante è che possa passare questo compleanno a casa insieme a tutta la sua famiglia e che tutto stia andando a posto. Ancora tanti auguri».
Il Mancio fu tra i primi a visitare Mihajlovic in ospedale, nel primo giorno di ricovero del serbo all’Istituto di Ematologia Seràgnoli del Policlinico Sant’Orsola, facendogli compagnia nel momento più duro del suo percorso, quello all’inizio del primo ciclo chemioterapico. E proprio quella amicizia rinsaldata fu sottolineata dallo stesso tecnico del Bologna al momento della sua conferenza stampa, dopo il trapianto di midollo osseo: «In questi momenti si capiscono tante cose, compreso chi ti vuole bene per davvero. E a proposito di Roberto Mancini, posso dire che non ci sentivamo da quattro anni a causa di una cosa che era successa e lui è stato il primo a chiamarmi quando mi sono ammalato e il primo a venirmi a trovare in ospedale. Sono contento del fatto che abbiamo riallacciato la nostra amicizia e sono contento anche per ciò che sta facendo con la Nazionale».
Un rapporto rinsaldato anche dall’invito all’Olimpico ricevuto a ottobre, quando durante una dei suoi periodi in famiglia Mihajlovic e i figli furono ospitati in panchina da Mancini e dalla Figc durante un allenamento della Nazionale, con tanto di maglia personalizzata regalata a Sinisa con il numero 11. Una sorta di
«Grandi risultati oltre le difficoltà» ” È stato il primo che mi è venuto a trovare in ospedale: non ci sentivamo da 4 anni ” In questi momenti si capiscono tante cose compreso chi ti vuole bene davvero Sinisa Mihajlovic
doppio filo rossoblù e azzurro, tra rapporti umani e calcistici: la Nazionale del Mancio che si è allenata al centro tecnico Galli prima di un doppio impegno importante di qualificazione a Euro2020, il lavoro svolto negli ultimi mesi da Mihajlovic su Riccardo Orsolini, che ha debuttato in azzurro ed è un serio candidato ad entrare nella lista dei 23 per l’Europeo. E poi quell’appuntamento al Dall’Ara del prossimo 4 giugno, quando l’ultimo rodaggio prima del gran ballo continentale degli azzurri del Mancio si terrà proprio a Bologna, nell’amichevole contro la Repubblica Ceca, a otto giorni dal debutto di Roma contro la Turchia. Dove il Mancio avrà il sostegno di un’intera nazione e di Sinisa, il suo grande amico ritrovato.