Corriere di Bologna

«Amico straordina­rio»

Il ct della Nazionale: «La cosa più importante è passare questa festa a casa con la famiglia»

- di Alessandro Mossini

Prima compagni di squadra — sia alla Sampdoria sia alla Lazio — poi colleghi sulla panchina dell’Inter, dove erano uno il vice dell’altro, e infine grandi amici. Con alti e bassi, come tutte le amicizie forti ed importanti. Quella tra Sinisa Mihajlovic e Roberto Mancini è la storia di un rapporto nato sul campo e proseguito anche una volta appese le scarpette al chiodo, che ha finito per interrompe­rsi per poi riallaccia­rsi dopo la malattia del tecnico rossoblù: il Mancio — che a Casteldebo­le è nato come calciatore — fu tra i primi a chiamare Sinisa dopo l’annuncio della malattia e oggi, in occasione di un compleanno davvero speciale, non fa mancare il suo augurio.

«Tanti auguri di buon compleanno e un grande abbraccio a Sinisa Mihajlovic», è il messaggio del commissari­o tecnico della Nazionale. Che, ovviamente, sottolinea anche la natura speciale di queste 51 candeline, dopo tutto ciò che ha passato Mihajlovic da luglio in avanti: «Al di là di quello che Sinisa sta riuscendo a fare con la sua squadra nonostante tutte le difficoltà che ha affrontato, la cosa più importante è che possa passare questo compleanno a casa insieme a tutta la sua famiglia e che tutto stia andando a posto. Ancora tanti auguri».

Il Mancio fu tra i primi a visitare Mihajlovic in ospedale, nel primo giorno di ricovero del serbo all’Istituto di Ematologia Seràgnoli del Policlinic­o Sant’Orsola, facendogli compagnia nel momento più duro del suo percorso, quello all’inizio del primo ciclo chemiotera­pico. E proprio quella amicizia rinsaldata fu sottolinea­ta dallo stesso tecnico del Bologna al momento della sua conferenza stampa, dopo il trapianto di midollo osseo: «In questi momenti si capiscono tante cose, compreso chi ti vuole bene per davvero. E a proposito di Roberto Mancini, posso dire che non ci sentivamo da quattro anni a causa di una cosa che era successa e lui è stato il primo a chiamarmi quando mi sono ammalato e il primo a venirmi a trovare in ospedale. Sono contento del fatto che abbiamo riallaccia­to la nostra amicizia e sono contento anche per ciò che sta facendo con la Nazionale».

Un rapporto rinsaldato anche dall’invito all’Olimpico ricevuto a ottobre, quando durante una dei suoi periodi in famiglia Mihajlovic e i figli furono ospitati in panchina da Mancini e dalla Figc durante un allenament­o della Nazionale, con tanto di maglia personaliz­zata regalata a Sinisa con il numero 11. Una sorta di

«Grandi risultati oltre le difficoltà» ” È stato il primo che mi è venuto a trovare in ospedale: non ci sentivamo da 4 anni ” In questi momenti si capiscono tante cose compreso chi ti vuole bene davvero Sinisa Mihajlovic

doppio filo rossoblù e azzurro, tra rapporti umani e calcistici: la Nazionale del Mancio che si è allenata al centro tecnico Galli prima di un doppio impegno importante di qualificaz­ione a Euro2020, il lavoro svolto negli ultimi mesi da Mihajlovic su Riccardo Orsolini, che ha debuttato in azzurro ed è un serio candidato ad entrare nella lista dei 23 per l’Europeo. E poi quell’appuntamen­to al Dall’Ara del prossimo 4 giugno, quando l’ultimo rodaggio prima del gran ballo continenta­le degli azzurri del Mancio si terrà proprio a Bologna, nell’amichevole contro la Repubblica Ceca, a otto giorni dal debutto di Roma contro la Turchia. Dove il Mancio avrà il sostegno di un’intera nazione e di Sinisa, il suo grande amico ritrovato.

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 ??  ?? In campo Vieri, Mancini e Mihajlovic festeggian­o dopo il gol di tacco contro il Parma
In campo Vieri, Mancini e Mihajlovic festeggian­o dopo il gol di tacco contro il Parma

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