«Sweet Home Utopia» In scena il Festival Vie
A Modena, Bologna, Cesena, Carpi e Spilamberto
Internazionale e diffuso sul territorio come sempre, si annuncia tra Bologna, Modena, Carpi, Spilamberto e Cesena il «Festival Vie», vetrina e laboratorio di Emilia Romagna Fondazione. Si svolgerà dal 21 febbraio all’1 marzo, con una buona presenza di spettacoli a Bologna. Questa 15esima edizione si apre con un incontro dal titolo Sweet Home Utopia dedicato all’Europa e alla democrazia, allo Storchi di Modena il 21 con Donald Sassoon, Fernando Savater e letture di Lino Guanciale. Il destino del nostro continente, tra identità incerte, emergenze, sovranismi e speranze, farà da filo rosso.
«Non abbiamo mai cercato un legame tematico in questa manifestazione, per la realizzazione della quale dobbiamo sempre ringraziare Barbara Regondi - dice il direttore artistico di Ert, Claudio Longhi Eppure, quest’anno, nella mappatura delle eredità del Novecento che stiamo tracciando come teatro nazionale, il destino del vecchio continente è emersa come domanda di molti spettacoli».
Per esempio nel lavoro inaugurale del festival a Bologna, il 22 febbraio alle 19.30 all’Arena del Sole, Architetture di Pascal Rambert (nella foto), con grandi star del teatro transalpino come Emmanuelle Béart e Stanislas Nordey. Ha inaugurato Avignon 2019 e mette in scena una famiglia intellettuale travolta dagli orrori degli anni ‘20-‘30 del Novecento, aprendo una riflessione sui nostri tempi di nazionalismi e egoismi. A Bologna vedremo ancora, all’auditorium del Mast il 27, un concerto con artisti del Mali; dal 28 all’1 marzo La terra di Nod, dei fiamminghi FC
Bergman, un’azione visiva e fisica che prende spunto dalla Galleria Rubens di Anversa, ricreata negli spazi espositivi del padiglione 36 della Fiera; il 29 all’Arena lo spettacolo Nudità con due maestri come il rinnovatore dell’opra dei pupi Mimmo Cuticchio e il coreografo Virgilio Sieni.
Ma molte altre cose interessanti ci saranno: da un laboratorio sull’autobiografia, guidato dall’uruguaiano Gabriel
Calderón, con gli allievi del corso di Dramaturg al Faro di Spilamberto, a un spettacolo sul Cile oggi, Dragón, di Guillermo Calderón (a Carpi); da una nuova creazione di Deflorian-Tagliarini, Chi ha ucciso mio padre, dal romanzo del francese Édouard Louis (a
Modena), a un’Antigone scritta dal filosofo Slavoj Zizek (a Modena), a un «Concorso europeo della canzone filosofica» (a Cesena), con testi scritti da filosofi (tra gli altri l’italiana Michela Marzano), da Marco D’Agostin a un Bajazet da Racine e Artaud con la regia di Frank Castorf, bandiera del teatro politico tedesco. Info: www.viefestival.com.