Corriere di Bologna

Scomparso Filippetti guerriero del teatro

Il lutto nel mondo della cultura Malato da tempo, è scomparso il direttore del Ridotto. Cordoglio delle istituzion­i locali. Venerdì l’ultimo saluto

- Massimo Marino

Aveva voluto esserci, giovedì scorso, alla conferenza stampa di presentazi­one della stagione teatrale 2020 del suo Teatro Ridotto. Era sulla sedia a rotelle, come da anni, pallido, più provato che mai dalla malattia.

Spinto dalla forza del suo carattere, ha provato comunque a parlare, riuscendo a dire solo poche stentate parole. Ieri mattina la notizia: alle 6 se n’è andato Renzo Filippetti, regista, autore, direttore artistico del Teatro Ridotto.

Quello che possiamo definire un guerriero del teatro. È stato consumato dalla sclerosi multipla, una malattia lunga e terribile che pure non è mai riuscita a domare la sua voglia di dare senso alla vita attraverso l’arte, la creazione collettiva, la curiosità verso i giovani, l’attenzione alla società.

L’anno scorso aveva ripetuto, sempre nel presentare la stagione: «Il nostro è un teatro irragionev­ole, che rifiuta le consuetudi­ni: punta su chi crea giorno per giorno qualcosa di vivo».

Il Teatro Ridotto di Lavino di Mezzo, Casa delle culture e dei teatri, in questo senso è stata forse l’opera sua più bella, accanto a spettacoli su testi di Zavattini, di Benni, di Tonino Guerra che spesso mettevano in scena, con poesia, gli ultimi della società. Formatosi seguendo il magistero di Grotowski e Barba, nomi che più volte ha portato a Bologna, è riuscito a creare un luogo di sperimenta­zione, di attenzione laboratori­ale al lavoro dell’attore, di apertura internazio­nale ai nuovi gruppi teatrali, capace di dialogare con il quartiere, con la città, con poeti e scrittori come Tonino Guerra e Erri De Luca, con musicisti, con artisti di teatro come Pippo Delbono.

Aveva avuto un rapporto speciale col sindaco Sergio Cofferati e con il rettore Fabio Roversi Monaco, collaboran­do con l’Università per l’organizzaz­ione del suo ottavo centenario. Appresa la notizia della sua scomparsa, l’assessore alla Cultura del Comune di Bologna, Matteo Lepore, ieri ha manifestat­o il proprio cordoglio: «Da oltre 35 anni Filippetti gestiva assieme a Lina Della Rocca il Teatro Ridotto, un teatro dalla fortissima identità: “irragionev­ole”, situato in un quartiere popolare, senza abbonament­i e a cui si è sempre potuto accedere a prezzi bassi e popolari. (…) Da qualche anno la sua forza sono stati i giovani».

E Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura della Regione, così lo ha ricordato sui social: «La tua arte ha riflesso la tua essenza, fino all’ultimo». L’ultima volontà di Filippetti, da tempo espressa, è che non gli si faccia un funerale tradiziona­le, ma che sia ricordato con una festa nel suo teatro, nella sala intitolata a un grande studioso di teatro, Fabrizio Cruciani. Sarà venerdì alle 17.

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