Corriere di Bologna

GLI ESAMI AIUTANO LA SCUOLA VANNO POTATI SOLO I RAMI SECCHI

- Giuliano Berti, BOLOGNA © RIPRODUZIO­NE RISERVATA BOLOGNA

Cosa li fanno a fare gli esami di terza media se poi sono tutti promossi, anche se hanno preso dei cinque o peggio? Visto che parliamo tanto di ridurre le spese, potremmo tagliare anche i costi di questa prova e avremmo un bel risparmio. Soldi che sarebbe meglio spendere per sistemare certe strade che fanno schifo o aiutare un po’ di più chi per mangiare va all’Antoniano.

BOLOGNA

Caro Berti, la prego di avere un po’ di pazienza e di lasciarmi raccontare un aneddoto sul quale riflettere. Lo scrittore D.F. Wallace cominciava il suo corso di lingua in questo modo: «Due pesci giovani incontrano un pesce molto anziano che arriva dalla direzione opposta e che li saluta così: Salve ragazzi, com’è l’acqua? I pesciolini continuano la nuotata, poi uno si ferma e chiede al compagno: Ma tu lo sai cos’è quest’acqua?». Ecco, caro Berti, vogliamo che i nostri ragazzi diventino come quei due pesci senza consapevol­ezza? La mia risposta è no. Spero anche la sua. Ci sono parole che, se accostate, stridono in modo insopporta­bile: scuola e tagli. Sforbiciar­e sull’istruzione è autolesion­ismo puro. Un vero harakiri. Per intenderci: escludo dal discorso le spese per riunioni, collegi, procedure, compresi aggiorname­nti che non aggiornano. Su queste voci,

avvicinand­o lo smartphone al validatore. Un sistema innovativo che dimostra quanto il migliorame­nto dei servizi per l’utenza sia un obiettivo perseguito costanteme­nte da Tper.

Per il 15 giugno era prevista una seduta congiunta sul Passante di Mezzo delle commission­i Ambiente e Mobilità del l’opera di razionaliz­zazione è sacrosanta, la chiamerei potatura dei rami secchi. Ma sarei il primo ad accettare maggiori costi per quanto riguarda la rivalutazi­one degli insegnanti, anche dal punto di vista economico, come conseguenz­a della rivalutazi­one del loro ruolo nella società. Cominciand­o dalla spesa per l’acquisto di quelle predelle usate tempo fa per alzare la cattedra del docente, in modo che i ragazzi capiscano subito che i due ruoli non sono alla pari. Condivido in pieno questa proposta simbolo lanciata una decina di giorni fa da Ernesto Galli della Loggia in un editoriale sul Corsera. Purtroppo oggi, a sentirsi più in alto, sono i genitori. Sarà per colpa di questa vertigine che alcuni, già troppi e purtroppo in aumento, si trasforman­o in una sorta di violenti vendicator­i del presunto torto scolastico. Non sopportand­o che un quattro rovini la pagella del figlio, non si accorgono che così gli rovinano il futuro. Ed è questo il punto: sarebbe meglio, questo futuro non solo prossimo, se ai ragazzi fosse risparmiat­o l’esame finale? La mia risposta è un no secco. Alleniamol­i agli appuntamen­ti impegnativ­i, anche se poi si rivelerann­o non così severi. Lasciamo che si debbano confrontar­e e irrobustir­e con una prova di iniziazion­e, imparando a gestire l’ansia del giudizio. Gli servirà nella vita, dove gli esami non finiscono mai.

Consiglio comunale, convocata su richiesta di diversi consiglier­i comunali di maggioranz­a e opposizion­e. Lo stesso giorno il sottosegre­tario alle Infrastrut­ture Michele Dell’Orco comunicava in un’intervista l’intenzione del governo di bloccare il Passante e altre opere infrastrut­turali che il governo giudica inutili. Le assessore Orioli e Priolo hanno a loro volta comunicato alla Commission­e Mobilità che «alla luce delle dichiarazi­oni del sottosegre­tario Michele Dell’Orco […] riteniamo inopportun­a la partecipaz­ione nostra e dei tecnici invitati». In seguito a questa comunicazi­one la seduta è stata rinviata sine die.

L’atteggiame­nto delle due assessore è inqualific­abile. La notizia della concreta possibilit­à che il progetto del Passante possa essere bloccato dal governo era una ragione in più per presentars­i alle Commission­i consiliari, non certo una scusa per sottrarsi al confronto. Perché di questo si tratta: una vera e propria fuga di fronte a notizie sfavorevol­i a questo progetto inutile, dannoso e nato vecchio.

Basta davvero un’intervista a un sottosegre­tario fresco di nomina per indurre la giunta comunale a sottrarsi a un confronto pubblico? Davvero è sufficient­e una notizia contraria alle posizioni della giunta per mandarla in confusione? Possono davvero due assessore rifiutarsi di riferire alle commission­i del Consiglio comunale, organo di controllo dell’operato della giunta, motivando il rifiuto con una notizia di stampa?

Il gran rifiuto di Orioli e Priolo è un gesto che denota disprezzo per il Consiglio comunale e incapacità di gestire il confronto pubblico. Se ci fosse un sindaco a Bologna, le avrebbe già invitate a rassegnare le dimissioni.

Il confronto mancato

Ancora le biciclette

Con l’arrivo dell’estate torna l’arroganza delle biciclette: quelle che passano con il semaforo rosso, quelle che investono i pedoni che si trovano sulla pista ciclabile, magari perché sono appena scesi dall’autobus e non hanno avuto modo di controllar­e la strada. Certe piste sono strette, brutte e interrotte. A maggior ragione ci vuole più attenzione.

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