L’esercito dei sessantamila viandanti
Spiritualità e natura, cresce il business del trekking: ora un sito raccoglie i 14 cammini
Camminare osservando la natura, fermarsi a bere a una fontana, mangiare in un’azienda locale e, infine, riposarsi in una casa colonica o in un ex convento. Momenti di lentezza che si possono vivere percorrendo a piedi uno dei 14 sentieri di trekking dell’Emilia-Romagna mappati sul sito camminiemiliaromagna.it, dove si trovano tutte le informazioni utili al viandante. Sentieri che, nei primi 9 mesi del 2017, sono stati battuti da quasi 60mila persone.
Sentieri e cammini non solo degli Dei. C’è anche quello di Dante, di San Francesco, di Sant’Antonio e di San Vicinio. Attraversano l’Appennino dall’Emilia-Romagna alla Toscana e sono solo alcune delle vie di Pellegrinaggio che, riscoperte e recuperate, sono ora a disposizione dei viaggiatori che non amano correre, ma attraversare senza fretta la natura. Turismo cosiddetto lento che la nostra Regione sostiene, promuove, cavalca.
Tutti a piedi quindi, non solo per le vie intitolate a santi e divinità, ma anche sulle altre direttrici come la millenaria Francigena, per arrivare a un totale di 14 sentieri regionali che l’Apt insieme alla Regione ha mappato rinnovando così il sito camminiemiliaromagna.it, nuova bussola digitale per viandanti, in italiano e in inglese. Aggiornamento nato anche sull’onda dell’accordo tra Viale Aldo Moro e la Cei regionale, per certi versi depositaria delle vie aperte nei secoli scorsi dai pellegrini. Assistenza liquida sotto tutti i punti di vista: il portale, visitabile anche con lo smartphone (niente app, c’è il sistema «responsive»), segnala la presenza pure delle fontanelle. Prossimo step l’installazione e la segnalazione di totem dove poter ricaricare il cellulare. Intanto, fra le tante segnalazioni utili (georeferenze) il turista può scegliere tra 4.700 strutture ricettive
per dormire tra bed & breakfast, agriturismi, hotel o strutture di accoglienza religiosa; può conoscere una o più delle 300 strutture che producono o vendono prodotti dop e igp (non si segnalano ristoranti e trattorie private), scegliere se visitare alcuni dei 2.732 i punti d’interesse turistico mappati, dalle Pievi agli alberi monumentali, e poi eventi culturali e gastronomici, festival e mostre mercato. Insomma, tutto l’esistente nel raggio di 5 chilometri dal tragitto.
I sentieri e le mappe sono scaricabili. Tutte informazioni provenienti dalle varie banche dati regionali: ogni ente implementa i propri dati in modo da rendere la via,
che magari attraversa più regioni, uniforme nei servizi. Ancora, vengono aggiunte anche le informazioni sulla sicurezza — ospedali, forze dell’ordine, etc — e sui tratti non coperti dalla rete. Ricaduta sui social con l’hashtag emilia romagna slow. Traffico pedestre con numeri importanti: nei primi 9 mesi del 2017 sono stati 57 mila i passaggi sui 14 sentieri (ben 8 mila nella sola via degli Dei)
Il sito mappa anche le aree senza copertura per il cellulare e persino le fontane e gli ospedali
con ben 20 mila pernottamenti (da qui la nascita di diverse nuove strutture ricettive). Cammini regionali che s’intersecano con l’Atlante dei cammini d’Italia, con il Cai e le altre associazioni di trekking.
Ecco allora le 14 direttrici che da Piacenza a Rimini risalgono a pettine l’Appennino per poi scavallare in Toscana e Umbria: Via degli Abati, Francigena, Matildica del Volto Santo, Romea Nonantolana, Romea Strata, degli Dei, Sant’Antonio, di Assisi, Romea Germanica, San Vicinio, San Francesco, Piccola Cassia, di Linari e di Dante. Centinaia di chilometri, molti dei quali percorribili anche con la mountain bike (tratti
segnalati). «Esperienza», il termine più citato dalla presidente dell’Apt Liviana Zanetti (uscente, al suo posto arriverà presto Davide Cassani), da monsignor Carlo Mazza della Conferenza episcopale, da Paolo Piacentini, responsabile Cammini Mibact, e dall’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini.
Corsini ha annunciato la presentazione al Festival del cinema di Venezia, insieme al collega Massimo Mezzetti della cultura, dei primi tre percorsi di «cineturismo» regionali: Bologna con Pasolini, Zurlini e Avati, Ferrara e Ravenna con Antonioni, Rimini con Fellini.