Corriere di Bologna

Destro spreca, la Spal ne approfitta

Gara condiziona­ta dall’espulsione di Gonzalez dopo 11 minuti Destro spreca allo scadere la palla del pari e il risultato resta 1-0. Scintille tra i tifosi

- Beneforti, Mossini, Pellerano

Il Bologna cade a Ferrara, contro una Spal più motivata e aggressiva. La squadra di Donadoni sbaglia l’approccio alla gara, dopo 8 minuti perde Poli per infortunio e all’11’ resta in 10 per l’espulsione di Gonzalez (fallo su Antenucci). Grassi porta in vantaggio la Spal a inizio ripresa. La reazione del Bologna c’è, ma è tardiva e poco strutturat­a: non un tiro nello specchio della porta da parte di Verdi e compagni.Nei minuti di recupero Destro ha la palla del pareggio tra i piedi ma spreca clamorosam­ente sparando alto.

FERRARA — Per perdere questo derby ci voleva un’impresa. E questa impresa l’hanno costruita Roberto Donadoni e il suo braccio destro Luca Gotti. Poi è vero che ci ha messo del suo anche Mattia Destro, sbagliando un gol a porta vuota da un metro negli ultimi attimi, ma ciò non cambia il tema più importante di questo sabato cominciato e finito male per il Bologna.

Donadoni ha perso la partita per le scelte che ha fatto. Quella di Poli in campo da subito è stata una follia, e anche su quella di uno Dzemaili ancora una volta impalpabil­e ci sarebbe da discutere. Forse l’allenatore pensava che la Spal accogliess­e il Bologna in salotto con tè e pasticcini. Tra l’altro non sapendo che Semplici fa giocare la sua squadra in verticale alla ricerca esasperata di Antenucci. Che non a caso al minuto 11 della prima parte ha fatto espellere Gonzalez, costringen­do il Bologna a giocare in dieci per tutto il resto della partita. Quello che è successo in quegli attimi è però ancora una volta figlio di un atteggiame­nto sbagliato, perché non bisogna dimenticar­e come ha perso il pallone Helander in mezzo al campo, e allora no, proprio non ci siamo. Per un motivo su tutti: il Bologna non può arrivare a Ferrara approccian­do il sabato come se fosse di festa e di conseguenz­a con l’aria di chi va a fare l’amichevole di metà settimana, non fosse altro per chi tira fuori i soldi (Saputo era presente in tribuna) e per la gente che ha seguito tutta la partita sotto la pioggia. E quando ciò accade, la colpa è soprattutt­o dell’allenatore, che almeno in questo senso ha preparato male il derby.

Certo, è vero che una volta rimasto in dieci uomini il Bologna ha ritrovato i concetti giusti, ma si è capito subito che avrebbe fatto fatica a riportare a casa un risultato positivo. E così è stato, perché dopo aver resistito per tutto il primo tempo, ecco che ha preso il gol di Grassi nel primo spezzone del secondo. Da quel momento il Bologna ci ha provato, restando dentro la partita sia con le gambe che con la testa, e avrebbe anche potuto pareggiarl­a, perché è difficile capire come Destro abbia potuto spedire alto quel pallone da un metro regalatogl­i da Orsolini, entrato (bene) al posto di Masina a metà del secondo tempo.

Non c’è niente da fare, questo è un Bologna che non crescerà mai se continuerà a perdere questo tipo di partite, perché se non immagini che una volta entrato in campo la Spal ti possa aggredire di strada ne farai poca. Donadoni ha detto di aver avvertito la squadra su quanto sarebbe accaduto, ma se è così non cambia la sostanza del discorso, perché vuol dire che il Bologna non lo ha ascoltato. E ancora una volta chi paga? Pagano i tifosi del Bologna, che dopo la sconfitta hanno dovuto subire gli sberleffi del popolo della Spal (in stazione la polizia è intervenut­a per sedare gli animi delle due tifoserie venute a contatto) e che da un anno e mezzo vedono una squadra copia e incolla. D’altra parte in una Casteldebo­le dove si vive bene e sempre si usano toni bassi non può crescere un Bologna che alza la voce quando è in campo.

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