Castelfrigo: verranno assunti in 52, ma solo chi non sciopera
L’anno nuovo porta sei mesi da dipendenti a tempo determinato per 52 dei 127 lavoratori in appalto della Castelfrigo. Con uno scontro fra la Cisl, che ha firmato l’accordo per il loro riassorbimento, e la Cgil, che da settimane porta avanti uno sciopero a oltranza. L’azienda di Castelnuovo Rangone, una delle più note nel distretto delle carni, è nella bufera da quando le due coop in appalto Ilia Da e Work Service hanno licenziato tutti i loro dipendenti. La durissima vertenza ha visto ieri un nuovo capitolo: un’agenzia per il lavoro, la Sapiens di Mantova, ha assunto 52 lavoratori a partire dal 2 gennaio con le stesse condizioni contrattuali dei dipendenti di Castelfrigo. A renderlo noto è la Cisl Emilia centrale, che ha seguito la trattativa: «Il contratto avrà durata di sei mesi, dopodiché si valuteranno le condizioni per la stabilizzazione o per un eventuale rinnovo del presente accordo», spiega il funzionario Daniele Donnarumma. Già individuata la platea di assunti: «I lavoratori che hanno continuato l’attività fino ad oggi — sottolinea Donnarumma —. Quelli che hanno creduto nell’azienda». Non chi ha scioperato a oltranza, anche con uno sciopero della fame iniziato il 19 dicembre portato avanti dal segretario provinciale della Flai Cgil Marco Bottura e tre dipendenti (uno si è fermato ieri per problemi). E questo non è andato giù alla Cgil: «Abbiamo appreso di questo accordo dai social — tuona Umberto Franciosi, segretario regionale della Flai —. La Castelfrigo continua a mettere in atto quel tentativo di mettere fuori il sindacato che ha contestato l’organizzazione del lavoro in quel sito». La critica è rivolta anche alla Cisl: «Io non mi sarei mai comportato così’. I nostri delegati sindacali non sono stati coinvolti, c’erano solo le rsa della Cisl». Donnarumma da un lato smorza: «Abbiamo a cuore anche chi ha scioperato ed è rimasto fuori». Ma dall’altro rivendica la decisione di non seguire la linea dura: «Da quanto ci dice l’azienda, le commesse sono state perse perché c’è stato un danno di immagine».Ieri, intanto, c’è stato un tavolo in Regione tra sindacati e organizzazioni datoriali.Varato un pacchetto di misure ricollocare i dipendenti rimasti fuori: «Questa situazione — spiega l’assessore alla Legalità Massimo Mezzetti in una nota — non è più tollerabile». Soddisfatto il segretario regionale della Cgil Luigi Giove: «Un risultato importante in questa fase, domani (oggi, ndr) decideremo se interrompere lo sciopero dalla fame».
L’accordo Gli operai saranno presi da un’agenzia per il lavoro con lo stesso contratto dei dipendenti diretti dell’azienda modenese