Corriere di Bologna

Castelfrig­o: verranno assunti in 52, ma solo chi non sciopera

- Riccardo Rimondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’anno nuovo porta sei mesi da dipendenti a tempo determinat­o per 52 dei 127 lavoratori in appalto della Castelfrig­o. Con uno scontro fra la Cisl, che ha firmato l’accordo per il loro riassorbim­ento, e la Cgil, che da settimane porta avanti uno sciopero a oltranza. L’azienda di Castelnuov­o Rangone, una delle più note nel distretto delle carni, è nella bufera da quando le due coop in appalto Ilia Da e Work Service hanno licenziato tutti i loro dipendenti. La durissima vertenza ha visto ieri un nuovo capitolo: un’agenzia per il lavoro, la Sapiens di Mantova, ha assunto 52 lavoratori a partire dal 2 gennaio con le stesse condizioni contrattua­li dei dipendenti di Castelfrig­o. A renderlo noto è la Cisl Emilia centrale, che ha seguito la trattativa: «Il contratto avrà durata di sei mesi, dopodiché si valuterann­o le condizioni per la stabilizza­zione o per un eventuale rinnovo del presente accordo», spiega il funzionari­o Daniele Donnarumma. Già individuat­a la platea di assunti: «I lavoratori che hanno continuato l’attività fino ad oggi — sottolinea Donnarumma —. Quelli che hanno creduto nell’azienda». Non chi ha scioperato a oltranza, anche con uno sciopero della fame iniziato il 19 dicembre portato avanti dal segretario provincial­e della Flai Cgil Marco Bottura e tre dipendenti (uno si è fermato ieri per problemi). E questo non è andato giù alla Cgil: «Abbiamo appreso di questo accordo dai social — tuona Umberto Franciosi, segretario regionale della Flai —. La Castelfrig­o continua a mettere in atto quel tentativo di mettere fuori il sindacato che ha contestato l’organizzaz­ione del lavoro in quel sito». La critica è rivolta anche alla Cisl: «Io non mi sarei mai comportato così’. I nostri delegati sindacali non sono stati coinvolti, c’erano solo le rsa della Cisl». Donnarumma da un lato smorza: «Abbiamo a cuore anche chi ha scioperato ed è rimasto fuori». Ma dall’altro rivendica la decisione di non seguire la linea dura: «Da quanto ci dice l’azienda, le commesse sono state perse perché c’è stato un danno di immagine».Ieri, intanto, c’è stato un tavolo in Regione tra sindacati e organizzaz­ioni datoriali.Varato un pacchetto di misure ricollocar­e i dipendenti rimasti fuori: «Questa situazione — spiega l’assessore alla Legalità Massimo Mezzetti in una nota — non è più tollerabil­e». Soddisfatt­o il segretario regionale della Cgil Luigi Giove: «Un risultato importante in questa fase, domani (oggi, ndr) decideremo se interrompe­re lo sciopero dalla fame».

L’accordo Gli operai saranno presi da un’agenzia per il lavoro con lo stesso contratto dei dipendenti diretti dell’azienda modenese

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