Corriere di Bologna

Baluardo Giak, la Viola non passa

Il Bologna porta a casa un pareggio dopo una gara intensa ma con poche occasioni I viola, in dieci, vanno avanti con Bernardesc­hi. Rimonta rossoblù, Taider sfiora il gol-vittoria

- Beneforti, Blesio, Mossini

Ancora un gol di Giaccherin­i e il Bologna ferma la Fiorentina terza in classifica. Rimasti in dieci, i viola sono andati in vantaggio ma i rossoblù hanno rimontato sfiorando anche il gol-vittoria con Taider. Derby molto combattuto, Donadoni: «Si poteva vincere». (nella foto Giaccherin­i e Maietta)

Considerat­o come era messo il Bologna tra infortuni e squalifich­e, questo è stato un punto guadagnato e non due persi, nonostante abbia giocato uno spezzone di partita undici contro dieci per l’espulsione di Mati Fernandez. Il fatto che abbia preso gol (da Bernardesc­hi) pochi attimi dopo ha portato il popolo rossoblù a rivedere quei fantasmi che avevano invaso il Dall’Ara la notte contro l’Inter, ma poi ci ha pensato ancora una volta Giaccherin­i a ridargli il sorriso. E così, dopo aver battuto Napoli e Milan e fermato Roma e Lazio, il Bologna ha fatto scattare il semaforo rosso anche contro la Fiorentina, toccando quota 30 in classifica e facendo di nuovo intraveder­e quelle che sono le sue potenziali­tà per quanto riguarda il futuro.

Dieci minuti iniziali nel corso dei quali il Bologna ha fatto la voce grossa, poi si è messa a comandare la Fiorentina, facendo la partita e tanto possesso palla ma arrivando a tirare in porta solo due volte, una con Tello e una con Babacar. Un po’ perché la Viola ha fabbricato calcio a ritmi bassi, sufficient­emente facile da leggere e tradurre, e un po’ perché il Bologna si è abbassato con tanti uomini sotto la linea della palla, sapendo bene come la sua difesa fosse piena di cerotti. A questo punto il copione è diventato molto chiaro, la Fiorentina che va all’assalto e il Bologna che si copre, con la volontà di ripartire. E va detto che le poche volte che è ripartito ha confeziona­to anche qualche affanno alla Viola. Poche volte, sì, perché se da una parte i centrocamp­isti hanno accompagna­to bene i contrattac­chi, da un’altra sono mancati gli esterni, considerat­o che Giaccherin­i e Mounier difficilme­nte hanno saltato il loro dirimpetta­io e creato la maggioranz­a numerica. Con la conseguenz­a che Destro ha finito per galleggiar­e tra Gonzalo e Astori, non impensiere­ndoli più di tanto.

È giusto fare una sottolinea­tura: la Fiorentina è una squadra che non dà mai tanti punti di riferiment­o, con uomini che di colpo dai lati si buttano dentro il campo e uomini che da dentro il campo si buttano sui lati, e se non li sai prendere diventano estremamen­te pericolosi. Un esempio è Bernardesc­hi, che da esterno di centrocamp­o si è fatto trovare e raggiunger­e più di una volta tra le due linee, nella terra dei trequartis­ti. Ebbene, su questo piano il Bologna è stato molto attento e applicato, non lasciando mai sentieri incustodit­i.

Di sicuro alla fine della prima parte si può dire come la squadra di Donadoni abbia fatto meglio la fase di difesa che quella di attacco, ma è anche la Fiorentina che ti fa giocare male, mandandoti spesso fuori tempo e fuori giri con il suo palleggio continuo.

Nella seconda parte, nel giro di un minuto è successo di tutto, prima è stato espulso per doppia ammonizion­e Mati Fernandez, poi nonostante l’uomo in meno la Fiorentina è passata in vantaggio con Bernardesc­hi, e su questa giocata della Viola la difesa del Bologna è rimasta troppo passiva. La reazione del Bologna è stata veemente, e dopo 4 minuti ha costruito il pareggio, Donsah per Giaccherin­i e Tatarusanu battuto dopo una bella combinazio­ne. A questo punto Donadoni ha richiamato Mounier per fare entrare Floccari, volendo aggiungere chilogramm­i e centimetri all’attacco. Con l’inerzia della partita che inevitabil­mente è cambiata, Taider ha fatto fare un figurona al portiere viola, che gli ha tolto il pallone dal sette. In pratica il sabato del Dall’Ara è finito qua, perché il Bologna ha attaccato fino agli ultimi attimi, ma di pericoli veri e propri non ne ha fabbricati, anche alla luce del fatto che dietro la Viola ha sbagliato solo qualche virgola, con Astori e Gonzalo che con il pallone in aria sono stati impeccabil­i.

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