Numeri e fatti: come cresce Pisilli
- Un gol da giocatore vero. In amichevole, certo, ma tanto sotto la Sud si è già tolto lo sfizio di segnarlo. Era metà dicembre e un ragazzino firmava il 3-0 contro lo Sheriff scoppiando in lacrime. Ora il sigillo di fronte al Latina, nella prima uscita della nuova era. Nella vasta e variegata batteria dei giovani inglobati nella prima parte del ritiro, Niccolò Pisilli sembra quello che più degli altri ha le carte in regola per restare in prima squadra anche dopo l’estate. Sulla carta potrebbe ricoprire la casella di sesto centrocampista e ripercorrere le orme di Edoardo Bove. Daniele De Rossi lo stima. Uno dei primi complimenti lo ha riservato proprio per Pisilli dicendo: «Mi ha impressionato». Poi a fine stagione, mettendo il focus sui talenti che sono esplosi fuori da Trigoria (leggi i nomi di Calafiori e Frattesi), l’allenatore ha aggiustato un po’ il tiro: «Non faccio nomi, l’ho fatto di Pisilli ma gli ho creato pressione che poi lui per fortuna non ha sentito…». Nel frattempo il centrocampista ha chiuso il suo percorso in Primavera per limiti d’età al pari di Pagano e Cherubini, indirizzati invece verso il prestito.
CRESCITA. I numeri di Niccolò? Tra i baby ha registrato 71 presenze complessive, 22 gol e 12 assist. In altre parole ha creato almeno un evento positivo (gol o assist) ogni due partite. Un ruolino di marcia da attaccante, non da mezzala. La cosa più sorprendente però è la crescita fisica: Pisilli, considerato spesso troppo “gracile” per il salto tra i grandi, ha messo i muscoli e sembra più pronto, soprattutto a reggere i contrasti.
GRAZIANI E LEVAK. Nella Roma B, quella vista nel secondo tempo nel test contro il Latina, la vetrina se l’è presa Leonardo Graziani, autore di una doppietta. Si tratta di un centrocampista del 2005 che ha pagato nell’ultima stagione la concorrenza di Pagano e Pisilli (più grandi di un anno) nell’undici titolare della Primavera. Lui potrebbe scendere tra i baby e magari prendersi anche la fascia da capitano, come ha già avuto modo di fare quando era più piccolo. Fa parte del vivaio da più di dieci stagioni, da quando Bruno Conti l’ha portato da Rieti a Roma. Restando lì in mezzo al campo, si è mosso bene e con intelligenza anche Sergej Levak, croato del 2006 cresciuto con il mito di Foden. E’ alto 1,95 cm, può giocare anche da trequartista. In Under 18 è arrivato in doppia cifra. Potrebbe essere la stagione dell’esplosione definitiva. La Roma ci crede, lui pure.
Può diventare il 6º centrocampista della rosa. Bene Graziani e Levak