Santoro, baby d’argento
Una squadra giovane e sperimentale, ma pure vincente. Un diciassettenne come capitano, catapultato nelle gare dei “grandi” per far emergere tutto il suo talento anche nelle prove individuali. L'Italtuffi agli Europei di Belgrado, quella in versione soft per non forzare a poche settimane dai Giochi Olimpici, si affida alle prodezze di Matteo Santoro: dopo l’argento dal metro di giovedì scorso, il romano ci prende gusto e si prende il titolo di vicecampione continentale anche dal trampolino 3 metri.
PRESENTE E FUTURO.
Allenato da Alice Palmieri, Santoro è il più giovane medagliato
della storia dei tuffi azzurri in un Mondiale grazie all’argento nel sincro misto conquistato con Chiara Pellacani a Budapest 2022. Da lì è iniziata una lunga sequenza di successi e trionfi spaziando tra Europei (compreso il bronzo in casa a Roma 2022) e appuntamenti iridati. Ma stavolta si tuffa in acqua e sale su un podio internazionale tutto solo, confermando una crescita che parla sempre al futuro dopo il titolo juniores di Rijeka ottenuto sei mesi fa. Avanti con sicurezza e nessun timore nonostante l’inevitabile tensione: basta guardare il triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato pagato con 83.70 punti (e quattro 9) con cui ha iniziato la finale di ieri a Belgrado. Un crescendo confermato dall’86.70 ottenuto con il secondo tuffo, un percorso con 4 tuffi su 6 sopra i 70 punti che termina solo con la piccola sbavatura nel salto di chiusura. Bottino finale da 431.55 punti, superati soltanto dal francese Bisch (440.75). Terzo il britannico Dixon (431.15).