Scienza e pratica c’è il congresso di Isokinetic
Il titolo dice già molte cose: “Football Medicine: un ponte tra scienza e pratica”. È il nuovo Congresso dell’Isokinetic, il numero 31 della sua storia, in programma da domani e fino a lunedì al Civitas Metropolitano, nella casa dell'Atletico Madrid. Ma questo Congresso, fiore all’occhiello di Isokinetic, è anche il senso di un’unione: tra il presente e il futuro, tra neuroscienza e biomeccanica.
CONTRIBUTI. Dentro all’appuntamento c’è tantissimo. Per esempio: è stato calcolato che da una scoperta scientifica alla sua applicazione pratica trascorrono in media diciassette anni. Un tempo lunghissimo anche per il mondo del calcio, che cammina a grandi falcate verso il futuro dovendo però sempre fare i conti con la salute dei propri atleti. «Ci sono delle novità del campo medico che devono essere traslate - spiega Stefano Della Villa -, si passa dal momento della ricerca all’applicazione per tutti. Quello che si prova a fare è diminuire questo gap». Le nuove frontiere delle neuroscienze si stanno già esplorando e giocano una partita fondamentale nella prevenzione all’infortunio o nella riabilitazione. Di questo parleranno i duecentocinquanta relatori in arrivo da tutto il mondo, pronti a illustrare circa cinquecento contributi scientifici. Gli iscritti al Congresso hanno raggiunto la cifra record di tremila da un'ottantina di nazioni.
INFORTUNI. Isokinetic da tempo studia le interazioni tra le strutture anatomiche del cervello, con i loro meccanismi funzionali, e la biomeccanica. «Oggi sappiamo che molti infortuni si verificano in presenza di una perturbazione cognitiva, ovvero della difficoltà che incontra un calciatore in campo nell'adattare repentinamente il proprio gesto atletico o tecnico a uno scenario imprevisto, come un cambio di direzione improvviso o una finta di gioco», spiega Francesco Della Villa, direttore del Centro Studi Isokinetic. Ma al Congresso si parlerà anche di lesioni al crociato anteriore e molto altro ancora, infortuni che hanno interessato anche Ferguson, Zirkzee e Soumaoro. Quello di Madrid sarà poi anche un ponte generazionale: un ideale passaggio di consegne tra Della Villa senior e suo figlio Francesco.