Corriere dello Sport

BOLOGNA F3 Ferguson, Freuler e Fabbian: tre stelle

La precisione dello scozzese, la solidità dello svizzero e la vivacità dell’ex interista Un centrocamp­o che sbaglia pochissimo e sa anche essere pericoloso Caratteris­tiche diverse che si coniugano e fanno volare i rossoblù

- Di Giorgio Burreddu BOLOGNA

Effervesce­nti. Sta tutto lì, nel fattore F: Ferguson, Freuler, Fabbian. Piacciono tutti i ragazzi di Thiago Motta, ma questi del centrocamp­o che sbaglia pochissimo e sa essere pericoloso piacciono anche di più. È come un marchio, una sigla speciale: FFF, soluzioni per ogni giocata. Lo slogan coniato per i rossoblù e per il loro talento. Sono tutti diversi e ognuno di loro ha caratteris­tiche speciali. A cominciare da Lewis Ferguson, il capitano. Di lui Thiago Motta ha parlato in più di un’occasione: «L’ho detto: sono quasi in imbarazzo a parlare di lui. Non è giusto nei confronti dei suoi compagni, ma Ferguson è molto importante». C’è qualcosa in questo scozzese dall’aria serafica che ha incantato tutti: Motta, avversari, tifosi. Quel coraggio da braveheart è poca cosa, riduttiva quando si parla di Ferguson. Lewis sa difendere e attaccare, proporsi e lanciare. Una volta un suo ex compagno (Schouten, andato al Psv) disse: «Ferguson fa sempre la scelta giusta, è impression­ante». Motta di lui si priva solo se è necessario, e finora non è praticamen­te stato possibile.

TANTISSIMO LAVORO.

Attorno a questo prodotto del calcio moderno ci sono altri fattori d’interesse. Effe sta per Freuler, la diga, l’uomo capace di stare davanti alla difesa e non spostarsi mai. Da lui passano i palloni più spinosi, il pressing e altre chicche di cui Motta non si vuole privare. Per esempio, Remo è spesso il primo a ricevere palla dal portiere. Non sempre è andata bene, ma quell’incipit ha spesso fatto la fortuna del Bologna. Ex

Atalanta, ex Premier (Nottingham Forest), Freuler è arrivato sotto le due torri con la fama del veterano. Una bella fortuna o una grana non da poco. Alla sua età (31) e con l’esperienza dei grandi campioni, quella di Freuler si sta rivelando una scelta più che vincente: determinan­te. Non alza mai la voce, sa gestire lo spogliatoi­o con grande attenzione. È uno dei big silenziosi. Oppure parla quando ne sente il bisogno. Freuler sa essere il giocatore chiave nel momento giusto, l’uomo che rende bene il tempo della giocata. Anche di lui Motta non può privarsi.

GRANDE SORPRESA. A metà c’è l’altro uomo con la effe incisa nel nome: Fabbian. Quando arrivò a Bologna, una sera d’estate, lo stupore fu grande: ma come, un ragazzino dalla B? Fabbian aveva giocato una grande stagione alla Reggina, ma niente di più. Fenucci, e anche Di Vaio e Sartori, hanno visto lunghissim­o: vedrete, è calciatore vero. Fabbian si è rivelato anche di più. Con i suoi 21 anni è uno dei talenti più cristallin­i della rosa. L’Inter ha già detto che farà valere il diritto di ricompra e che riporterà il giocatore a Milano l'anno prossimo. Si parla di 12 milioni che il club neraz

zurro dovrebbe versare nelle casse del Bologna. Ma si sta lavorando a due strade: alzare il prezzo, tenerlo a Bologna.

Si vedrà. Nel frattempo Fabbian continua a studiare da prof Motta, che lo vede un po’ centrocamp­ista e un po’ finalizzat­ore. «Ha il gol dentro», ha alzato le spalle una volta Thiago. Come a dire: c’è poco da fare, è così. Fabbian si sta ancora facendo le ossa, ma quando l’allenatore lo ha utilizzato ha sempre fatto bene.

Schouten disse: «Lewis fa sempre la scelta giusta È impression­ante»

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