Mina, muro del Cagliari È già leader
L’esordiente Dossena ha trovato sicurezza accanto al colombiano che è diventato imprescindibile
Prima Lukaku, poi Immobile e Osimhen. Il suo impatto con la nuova avventura nel Cagliari è stato in salita ma allo stesso tempo stimolante. E finalmente, dopo aver cercato di mettere la museruola ai primi grandi attaccanti incontrati, è riuscito nell’intento di tenere inviolata la porta di Scuffet. Giornata da incorniciare quella di Yerry Mina che è stato uno dei grandi protagonisti del successo di Empoli. E che ora si candida a essere uno dei punti di forza della squadra di Ranieri che deve raccogliere il massimo dei punti in questo mese di marzo decisivo.
Il successo di Empoli ottenuto con la porta inviolata ha rilanciato le ambizioni rossoblù
LA SVOLTA. Un crescendo entusiasmante quello del difensore centrale arrivato dalla Fiorentina a dare manforte a un reparto in grossa difficoltà. Ci ha messo qualche giornata per prendere le misure alla nuova compagine e a trovare l’affiatamento giusto con i compagni in rossoblù. Ma una volta trovate le giuste alchimie, è riuscito a diventare leader. Essere riusciti a tenere la porta inviolata, però, sembra aver dato quella carica in più che ora dovrà tramutarsi in una marcia positiva. La strada è stata tracciata e i tre risultati utili consecutivi ne sono una conferma.
FORZA E CARISMA. E Mina si gode la sua parentesi del riscatto dopo essere stato tenuto in scarsa considerazione a Firenze. Cagliari gli ha dato la possibilità di rilanciarsi e lui ha risposto “presente”. Diventando la roccia praticamente impossibile da superare. Determinato, al limite del fastidioso, nei confronti della punta di turno, implacabile sulle palle alte e capace di trasmettere tutta la sua carica anche ai compagni di reparto, il centrale sudamericano si è preso il Cagliari. Formando, accanto all’esordiente Dossena, una coppia affiatata e difficile da superare. Se n’è accorto l’Empoli che è rimasto imbrigliato nella tela isolana. Ma anche il Napoli non è riuscito ad andare oltre una rete messa a segno nell’unica sbavatura del reparto arretrato. Segno evidente che qualcosa è cambiato nel modo di giocare di una squadra che si è riscoperta compatta e difficile da affrontare. Con un giocatore al quale sono bastate cinque giornate per diventare un elemento imprescindibile nello scacchiere tattico di Ranieri. Ha messo ordine alla linea, ha catechizzato colleghi di reparto e centrocampisti chiamati a proteggerlo. E ora è alla guida di una difesa che, quart’ultima tra quelle della massima serie con 47 reti al passivo, vuole scalare la graduatoria, accompagnando il Cagliari in una zona più serena della classifica.
I tre risultati utili consecutivi sono ossigeno per Ranieri