L’errore di Eskas La preghiera di Oliver
Proseguono gli ottavi di finale e il bilancio resta piuttosto positivo per la squadra di Rosetti. Per City-Copenaghen scelto Espen Eskas, alla prima partita in una partita ad eliminazione di Champions (è alla 4ª nella competizione in caerriera): insieme Gözübüyük e Meler è tra i prospetti più promettenti d’Europa, anche se Letexier sembra aver staccato tutti ed essere entrato di diritto tra i top della classe nonostante la giovane età. Tuttavia nel primo tempo il norvegese lascia per strada un rigore per l’intervento di Ankersen ai danni di Akanji sugli sviluppi di un calcio d’angolo: il danese prima trattiene la maglia dell’avversario col braccio destro, poi lo cintura all’altezza del collo con il sinistro. Silent check col VAR, che però non interviene.
Massa era impegnato al Bernabeu per Real-Lipsia. A fine primo tempo un contatto Carvajal-Openda nell’area del Lipsia, ma è davvero poca roba: il madridista appoggia il braccio e l’attaccante si butta subito a terra. Peraltro il pallone è molto distante: giusto non dare rigore, bravi Irrati e Valeri al VAR a non intervenire. Nel secondo tempo gesto di stizza di Vinicius che spintona Orban. Massa ammonisce il brasiliano: provvedimento corretto perché non c’è condotta violenta. Sebbene non convinca del tutto la gestione disciplinare (manca per esempio un giallo a Bellingham per un pestone ai danni di Orban), giusto non espellere Kroos: l’applauso del tedesco dopo il giallo ricevuto non è rivolto all’arbitro ma ai compagni. A San Sebastian simpatico siparietto tra Merino e Oliver. Lo spagnolo ha raccontato come l’arbitro gli avesse chiesto a fine partita se la Real Sociedad volesse giocare altro recupero (la qualificazione era ormai irrimediabilmente compromessa), ricevendone in risposta un “sì”. Inoltre le telecamere inquadrano l’inglese mentre “prega” Merino di trasferirsi al Newcastle, squadra di cui è tifoso.