Corriere dello Sport

Horner: Messo a dura prova È un buon inizio

- Di Giorgio Burreddu

Adesso Max Verstappen si è pure fatto un po’ mistico, parla di strane fusioni uomo-macchina: «L’ho sentita un tutt’uno con me rispetto ai giorni scorsi. È stato molto piacevole, bella da guidare». È di questa perfezione che ci narra il successo della Red Bull in Bahrain, un’unione cosmica tra l’olandese volante, capace di fagocitare tutto, il suo team (Perez secondo) e una monoposto da sballo.

Il terremoto Chris Horner non ha spostato di una virgola le aspettativ­e. Almeno in apparenza. Quando arriva ai microfoni, il team principal ha lo sguardo languido ma sollevato. «È il miglior inizio possibile per noi. Una prestazion­e dominante da parte di Max, una gara eseguita perfettame­nte», dice. Tutti vorrebbero sentire la verità. Questa: la Red Bull è la squadra da battere, anche quest’anno la battaglia sarà contenuta. Horner sorride, ciondola, quasi imbarazzat­o. «Abbiamo una grande macchina, ma penso che quest’anno saremo tutti più vicini. Qui la temperatur­a era fresca, vedremo su un circuito cittadino e con il caldo». Gedda ci dirà.

SOLLEVATO. Prima della festa, le telecamere avevano indugiato su Horner e sulla moglie Geri Halliwell: lui alle sue spalle, le mani sul vestito, morbide, entrambi sorridenti. L’occhio meccanico della tv non dà giudizi, osserva. Ma certo per Horner è stata una settimana cruciale, la più dolorosa della sua carriera dopo che una dipendente lo ha accusato di «comportame­nti inappropri­ati». Carlo Van

zini (Sky) fa quello che deve fare, domanda; Horner risponde. «Ovviamente è stato un periodo complicato, che ha messo a dura prova me e la mia famiglia». E ancora: «Mi concentro sulle gare e questo risultato testimonia il grande lavoro del team, il lavoro che hanno svolto uomini e donne».

Niente è cambiato da un anno fa, con Verstappen che conquista pole, gara tutta in testa, vittoria e giro più veloce al primo appuntamen­to stagionale: solo due piloti erano riusciti in una simile impresa prima dell’olandese (Ascari e Schumacher).

ALTRE 23 GARE. Le luci della ribalta se le prende tutte Max, e figuriamoc­i. Ma anche Sergio Perez è lì, nuovamente secondo e sempre davanti alle Ferrari. «Se fossi partito vicino a Max la mia gara sarebbe stata diversa. Devo partire più avanti», spiega il messicano. Difficilme­nte vedremo una lotta interna al team Red Bull, lo storico parla da sé. Ma certo qualche soddisfazi­one in più per gli altri team arriverà. È ancora Horner a dirlo: «Se dobbiamo prepararci a ventiquatt­ro vittorie? No, assolutame­nte no. I team sono cresciuti, questa è stata solo la prima di ventiquatt­ro gare. Ce ne sono altre ventitré».

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GETTY Horner con Verstappen

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