Corriere dello Sport

Ferrari ritorna al futuro

Leclerc: «La SF-24 è migliorata ma Red Bull è davanti, e di molto» Horner (accusato da Brown) difende l’azienda che indaga su di lui

- Di Fulvio Solms

Come a Las Vegas un tombino alzato da Hamilton devasta una Rossa: stavolta tocca a Charles. Sainz, ottimo ritmo di gara, Maranello sembra seconda solo a Verstappen. Oggi giro secco, atteso Leclerc

Itombini continuano ad essere calamitati dalla Mercedes di Hamilton e poi, una volta saltati, si incollano rovinosame­nte a una Ferrari. Era successo l’anno scorso a Las Vegas dove Carlos Sainz aveva devastato la SF-23 e il suo intero weekend, è accaduto di nuovo ieri nella seconda giornata di test di Sakhir.

Stavolta il prescelto dalla sorte è stato Charles Leclerc, che ha riportato danni meno seri. Gli è stato sostituito il fondo, mentre per il GP statuniten­se le conseguenz­e erano state ben più gravi: la Ferrari aveva presentato una richiesta di risarcimen­to danni da due milioni di euro, ma questa è una questione che andrà per le lunghe.

La sessione mattutina è stata così interrotta e accorciata, mentre un’ora di attività è stata restituita ai team con l’allungamen­to della sessione pomeridian­a. Un’ora è stata restituita a Leclerc.

È stato un ritorno al futuro per il Cavallino, e non parliamo del tombino ma dell’impression­e che ha destato negli osservator­i: quella di essere risalita seconda forza dietro Max Verstappen, esattament­e come nel 2022.

SI GUIDA MEGLIO. Ferrari è di nuovo lì. Leclerc nonostante il botto ha chiuso in testa la sessione spezzata, Sainz era primo alla fine della giornata ma con la mescola C4 (molto morbida e veloce, non verrà usata nel GP Bahrain). La Red Bull è dietro a sette decimi abbondanti con Sergio Perez (mescola C3, più lenta della C4 di sei decimi): impossibil­e non considerar­e la voragine di velocità che intercorre tra lui e Verstappen. E quindi.

Il buonumore nel box di Maranello è corroborat­o dal fatto che il potenziale sembra cresciuto. Si è allargata la cosiddetta finestra di funzioname­nto delle Pirelli, che nella prima metà dello scorso anno era ridotta a una feritoia. Le gomme si consumano con misura, inoltre Sainz ha mostrato un ottimo ritmo di gara, e grande curiosità accompagna la giornata di oggi: tutti simulerann­o il giro di qualifica per toccare con mano le prestazion­i massime, e questo è pane per i denti di Leclerc.

«Come guidabilit­à la macchina è molto migliore della SF23 – ha detto ieri Charles – Un anno fa era imprevedib­ile, entravamo in curva e neanche sapevamo se avremmo avuto sottosterz­o o sovrasterz­o. Quest’anno non è così, ed è un buon punto di partenza».

Resta il fatto che Red Bull sua davanti: «Purtroppo lo è di molto – ha ammesso Leclerc –, ma questa è solo una mia sensazione».

Altra marcia in più per la Red Bull: aver migliorato la frenata grazie agli esperiment­i avviati nell’ottobre scorso con i dischi Brembo. Prevediamo che giri pagina e monti gli stessi dischi italiani usati dalla Ferrari, già tra due sabato nel GP Bahrain d’apertura.

TEATRO GRECO. In quella squadra si notano maschere da teatro greco: facce da commedia e da tragedia si alternano laddove si parli di prestazion­i, o dell’inchiesta su Horner che sta facendo tremare le pareti di Milton Keynes. Ieri nella conferenza stampa ufficiale Horner è stato attaccato da Zak Brown, a.d. di McLaren, il quale ha accusato Red Bull per l’anomalia di essere proprietar­ia di due squadre concorrent­i («cosa non permessa in alcun altro sport»), e ha sottolinea­to come l’inchiesta sia «spiacevole per tutti» e «faccia male all’immagine della F.1». Horner non ha replicato sulla questione personale ma ha dato una buona risposta sulla doppia proprietà: «Guardate indietro all’inizio della storia, quando nel 2005 Bernie Ecclestone e Max Mosley (allora capo di F.1 e presidente FIA, ndr) chiesero a Dietrich Mateschitz di acquistare l’ex Minardi che era

Campioni pronti a passare ai dischi Brembo, gli stessi di Maranello

in difficoltà e sull’orlo del fallimento. Dietrich lo ha fatto, ha risollevat­o la squadra e ha investito molto nelle strutture di Faenza». Horner, insomma, ha difeso a spada tratta l’azienda che lo ha messo sotto inchiesta.

MEKIES DICE NO. Proprio sul fronte di quel team, allora Toro Rosso e oggi Racing Bulls, il nuovo team principal Laurent Mekies ha respinto le accuse di chi considera la nuova VCARB 01 una copia della Red Bull del 2023: «Abbiamo acquistato tecnologie secondo quello che è concesso dalle regole – ha dichiarato l’ex ferrarista – ma se qualcuno pensa che abbiamo copiato la mia risposta è: no. Altre macchine somigliano alla RB19 molto più della nostra».

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GETTY, ANSA A sinistra Charles Leclerc (26 anni) Qui sotto Carlos Sainz (29 anni) ieri in pista

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