Corriere dello Sport

Ora Italiano deve coprire le lacune

Mancano gli esterni per portare avanti il 4-2-3-1: il tecnico studia le possibili modifiche. Ecco quali

- Di Francesco Gensini FIRENZE

Un esterno (Brekalo) che se n'è andato a gennaio, uno che non è arrivato sempre al mercato invernale, uno (Kouame) che è tornato dalla Coppa d'Africa positivo al test della malaria e quindi prolungher­à forzatamen­te per un altro tot di tempo l'assenza che dura ormai da due mesi (29 dicembre l'ultima partita giocata dall'ivoriano): un problema per Vincenzo Italiano, un problema per il suo 4-2-3-1. Perché il tecnico ha solo Gonzalez, Ikoné e Sottil sempre e comunque per i due posti da assegnare e allora quella che poteva essere una scelta sta diventando una necessità: cambiare modulo per fare a meno degli esterni offensivi.

DIFESA E ATTACCO NUOVI.

Magari non subito dalla Lazio o forse sì e le prove continuano al Viola Park, però Italiano ci pensa come e più di prima, e di sicuro sarà una soluzione quella di modificare il sistema tattico, specie consideran­do che nei quaranta giorni che vanno dalla Lazio di lunedì 26 febbraio alla Juventus di domenica 7 aprile (data da confermare) la Fiorentina giocherà ben nove partite tra campionato, Conference League e Coppa Italia. Inevitabil­e cambiare, variare, spostare uomini e posizioni. Ad esempio, un modo che l'allenatore siciliano sta prendendo in consideraz­ione è quello che porta alla difesa a tre: perfetto per trasformar­e anche la fisionomia dell'attacco, a sua volta alla ricerca di soluzioni nuove per aumentare il peso realizzati­vo. Tre centrali (Quarta, Milenkovic, Ranieri) com'è stato contro il Bologna nei quarti di finale di Coppa Italia nell'unica occasione dal primo minuto, due mediani, due laterali che sono i terzini che avanzano il raggio d'azione di qualche metro, poi Beltran trequartis­ta (ruolo ritagliato su misura da un po' per esaltarne le qualità) e soprattutt­o Gonzalez seconda punta in appoggio a Belotti per avvicinare Nico alla porta avversaria. Un 3-4-1-2 lineare e compatto che darebbe una Fiorentina differente nell'immagine, ma non nella sostanza e nei contenuti, e per certi versi il più indicato per abbinare le due esigenze contingent­i cui deve far fronte Italiano. Che sono appunto conteneDod­o, re i limiti del numero esiguo di esterni offensivi e mettere le punte nelle condizioni migliori per finalizzar­e il gioco.

TREQUARTI ARGENTINA.

Soluzione meno estrema per così dire è quella che rimanda al 4-3-2-1, perché intanto in fase difensiva si rifà alla linea a quattro che era e rimane l'elemento di maggiore continuità tattica di queste tre stagioni: tre centrali per due posti nel mezzo, due coppie di terzini (Faraoni-Kayode a destra, ma presto ci sarà anche Biraghi-Parisi a sinistra) che possono alternarsi in base ad avversario e partita, e nulla cambia. Qualcosa invece cambia a centrocamp­o, ma per tornare alla prima versione di Fiorentina made in Italiano con il regista e i due interni, quindi tutto liscio sotto il profilo dei concetti da mandare a memoria. Anzi, con questo schieramen­to avrebbe più possibilit­à di spazio Bonaventur­a - che ora da trequartis­ta è chiuso da Beltran - proprio da interno come lo è stato nel primo anno insieme in viola con lo stesso Italiano: e come allora tornerebbe di moda e d'attualità il tridente in attacco, seppur con una disposizio­ne differente per ovviare all'esiguità di risorse sulle ali. Belotti sempre riferiment­o offensivo con la coppia argentina Beltran-Gonzalez alle spalle del centravant­i ex Roma e libera di muoversi su tutti gli ultimi trenta-trentacinq­ue metri di campo. Qualcosa Italiano sta “inventando” per ridare brillantez­za alla Fiorentina.

Difesa a tre con Beltran trequartis­ta e due punte. Oppure spazio al 4-3-2-1

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GETTY Vincenzo Italiano, 46 anni

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