Corriere dello Sport

Xabi Alonso l’imbattibil­e

Il tecnico spagnolo è il candidato numero uno come erede di Klopp al Liverpool da luglio Trenta partite e nessuna sconfitta del Leverkusen che vuole tornare a vincere un trofeo dopo 31 anni

- Di Davide Palliggian­o

Giocatore sublime e di rara intelligen­za calcistica, allenatore in erba, ma di un verde che acceca. Xabi Alonso, vada come vada, ha già compiuto un piccolo capolavoro. Non a Dortmund e nemmeno a Monaco di Baviera, dove sono più abituati ai successi, ma al Leverkusen, che nella sua storia ha vinto appena due trofei, una Coppa Uefa nel 1988 e una Coppa di Germania nel 1993. È primo in Bundesliga con il Bayer e martedì sera, battendo 3-2 lo Stoccarda nei quarti di Coppa di Germania, ha fatto cifra tonda: l’allenatore basco è arrivato a quota 30 partite senza perdere. I più maligni credono che la striscia si possa interrompe­re già domani, visto che a Leverkusen arriva il Bayern Monaco. I punti di vantaggio, nonostante l’enorme sforzo (16 vittorie e 4 pareggi) sono soltanto 2: il sorpasso può essere dietro l’angolo, ma l’impression­e è che al Bayer, quest’anno, non sia da precludere nulla, a cominciare dalla Bundes, campionato in cui i bavaresi trionfano da 11 anni e che invece il club allenato da Xabi Alonso non ha mai vinto nella sua storia.

PRECOCITÀ. In Germania, l’ex regista ci è arrivato con il coraggio e un pizzico d’incoscienz­a di chi ha voluto scommetter­e su di lui pur non avendo pochissima esperienza. Appesi gli scarpini al chiodo, era entrato nel magico mondo di Valdebebas ad allenare l’Under 14 del Real Madrid, portandola a vincere il titolo nazionale. Dopo una sola stagione era tornato a “casa” per allenare la seconda squadra della Real Sociedad, portandola fino in Segunda División (la serie B spagnola) e retroceden­do nella stagione successiva. Dopo un breve periodo di inattività, arriva la chiamata del Leverkusen con cui sta mettendo in fila una serie di risultati straordina­ri che hanno attirato l’attenzione di tutte le big europee.

L’EREDITÀ. Si parlava di lui, a Madrid, quando il futuro di Ancelotti era incerto. Più che Raul, da anni allenatore del Castilla (la squadra B), Xabi Alonso sembrava essere il candidato ideale alla succession­e di Carletto, promesso sposo del Brasile. Il rinnovo dell’italiano con il Real ha poi chiuso ogni ipotetico cambio in panchina, ma ciò che è successo poche settimane fa a Liverpool, con Klopp che ha annunciato l’addio dopo 9 stagioni, ha aperto scenari particolar­mente interessan­ti. Xabi Alonso, a Madrid così come a Liverpool, ci ha giocato e vinto. Era il faro del centrocamp­o di Rafa Benitez, conosce benissimo l’ambiente e il campionato, oltre che l’inglese. Sarebbe la soluzione ideale per il dopo-Klopp e il richiamo di una piazza a lui cara non può lasciarlo indifferen­te. Nel suo contratto con il Leverkusen, rinnovato in estate fino al 2026, ci sarebbe una clausola non scritta che lo libererebb­e in caso di una chiamata da parte di uno dei suoi ex club, come Real Madrid, Bayern e appunto il Liverpool. Il Leverkusen sa che se dovesse bussare alla porta del suo allenatore uno di questi club sarebbe moralmente costretto a liberarlo. «Non c’è bisogno di una clausola nel contratto - ha spiegato più volte l’ad Fernando Carro -. Abbiamo un ottimo rapporto e Xabi sa che non forzeremo nessuno a rimanere controvogl­ia. Non c’è nulla di scritto, ma a volte gli accordi sono accordi anche se non sono messi nero su bianco». A Leverkusen sono realisti: dire di no a un club come il Liverpool saebbe impossibil­e.

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Il post del Leverkusen sui social dopo i 30 risultati utili consecutiv­i raggiunti da Xabi Alonso (42 anni)

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