Corriere dello Sport

Le chiavi del Milan tornano a Bennacer

La prima assenza stagionale di Reijnders spinge Pioli a lanciare l’algerino titolare domenica col Napoli Il calvario degli ultimi mesi è ormai terminato Ismael si sente pronto a guidare il centrocamp­o

- Di Adriano Ancona MILANO

Il primo stop stagionale di Reijnders è il disguido principale per Pioli: un inedito nei meccanismi del Milan. L’ingranaggi­o ruotava molto attorno all’olandese che infatti le ha giocate tutte, però la sua squalifica si incastra alla perfezione col ritorno da titolare di Bennacer. Pianificat­o nei minimi dettagli, pensando anche a non forzare i tempi dopo l’infortunio. Un Milan senza Reijnders, tra due sere, dovrà appoggiars­i sull’algerino, reduce dalla (breve) Coppa d’Africa, e su Adli. Scelte abbastanza delineate, l’importante è darsi la giusta continuità.

QUEL GOL. Il centrocamp­o anti-Napoli è chiaro dal momento in cui Reijnders ha preso il giallo a Frosinone. Il fatto è che nessun altro milanista quest’anno è sceso in campo quanto l’ex Az: 31 partite totali, 23 in campionato al punto da fare enplein fino a girone di ritorno inoltrato. Arriverà fresco e riposato all’Europa League giovedì prossimo, mentre Bennacer non gioca una partita da titolare dal 30 dicembre contro il Sassuolo. Quasi un mese e mezzo fa, quindi. Con lo spezzone di sabato a Frosinone utile come rodaggio, per poi ritrovare adesso quella squadra che l’algerino punì ad aprile in Champions League. Praticamen­te l’ultimo frame del vero Bennacer. C’era il suo preciso marchio, nella qualificaz­ione milanista in un euro-derby contro il Napoli vinto a San Siro. Dieci mesi esatti più tardi, Bennacer apparecchi­a il gran rientro dal primo minuto con lo stesso carico di buone intenzioni.

CALVARIO. Quelle che si porta dietro anche il Milan, nel voler spezzare il tabù casalingo in campionato contro il Napoli: sono dieci anni che non esce una vittoria rossonera a San Siro in Serie A, era il dicembre 2014. Mentre Bennacer ha saputo esaltarsi al momento di vedere azzurro: oltre al gol europeo, anche la partita da padrone del centrocamp­o nel 4-0 milanista della scorsa primavera a Napoli. Il problema agli adduttori è dimenticat­o, l’Algeria ha risentito della sua mancanza mentre il Milan si è saputo arrangiare. In Costa d’Avorio, il torneo degli algerini è durato appena tre partite: la fase a gironi e basta, dove Bennacer ha giocato solo all’esordio. Poi è tornato giocoforza a ragionare da rossonero, saltando la gara col Bologna per eliminare ogni rischio. Un percorso accidentat­o, questa è stata la stagione di un Bennacer che si è portato dietro per qualche mese l’operazione al ginocchio coi relativi tempi di recupero. Il calvario però sembra davvero terminato.

ROTAZIONI. Anche perché ora Pioli non può permetters­i di avere un’infermeria affollata. Servirà un reparto a pienissimo regime: stanno per riprendere gli impegni europei, e per fortuna al centrocamp­o del Milan manca solo Pobega. Giocare due volte alla settimana ingloba fin d’ora ogni ragionamen­to, con l’utilizzo di Adli che col tempo è diventato molto più di un’alternativ­a per Pioli. Come base c’è il 4-2-3-1 (per mettere a fuoco il grande cambiament­o: all’andata col Napoli fu 4-33 con Musah, Reijnders e Krunic) sul quale è strutturat­o questo Milan. Aver lasciato partire a gennaio sia Krunic che Romero significav­a sentirsi sicuri di poter fare le dovute rotazioni senza scompensi. Ora spazio alle risposte del caso, sui due fronti. Un Milan competitiv­o passa anche dalla batteria di centrocamp­isti che non deve abbassare l’asticella.

Azzurri imbattuti a San Siro in Serie A contro i rossoneri da dieci anni

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GETTY IMAGES Ismael Bennacer (26 anni)

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