Corriere dello Sport

Scossa Salernitan­a è l’effetto mercato

Filippo Inzaghi interrompe la serie negativa dopo quattro ko e porta a casa un punto prezioso Bene Boateng, Pierozzi e Pasalidis (finito ko all’esordio): hanno garantito sicurezza e impenetrab­ilità alla difesa

- Di Filippo Bonsignore TORINO

Una brutta frenata nella corsa all’Europa per il Torino. Un punto di speranza per la nuova Salernitan­a. Non molla, la truppa di Filippo Inzaghi: il mercato le ha cambiato volto, con ben nove innesti, e a conti fatti l’energia giusta è arrivata. Certo, la risalita in classifica resta più che mai complicata ma la squadra è viva e dimostra di credere ancora nell’impresa salvezza. «Era importante portare a casa qualcosa, i ragazzi sono stati fantastici; con l’Empoli ci giocheremo la nostra finale» rileva il tecnico. E il premio è un punto che è ossigeno puro dopo quattro sconfitte consecutiv­e, ottenuto per giunta con la porta imbattuta. Il Toro spreca invece una grande occasione per compiere un ulteriore salto in alto nell’ottica del traguardo europeo: tanto possesso palla ma una sola vera occasione, in capo ad una prova arida e senza qualità.

ZERO. Il tema è chiaro: il Toro comanda, la Salernitan­a alza la barriera. La missione di Inzaghi è semplice: chiudere ogni spazio, contenere la pressione e ripartire. Il tutto attorno ad una difesa completame­nte rinnovata e frutto del mercato: quella titolare è fuori a causa degli infortuni e allora via libera subito a Boateng, affiancato da Pierozzi e Pasalidis. Tre novità tutte insieme che però reggono l’impatto: il tedesco, che non giocava da quasi nove mesi, in particolar­e, ha aggiunto esperienza e personalit­à. Il piano partita prevedeva di anestetizz­are le fondi del gioco avversarie, con un controllo a uomo di Basic su Ricci e Kastanos su Linetty (con il cipriota più mezzala che trequartis­ta) e con Maggiore davanti alla difesa a dare un occhio attento a Vlasic. Così il 72% di possesso palla del Toro non portava profitti: il giro palla era lento, le idee poche visto che ad impostare erano i centrali difensivi (con Sazonov anello debole del trio) e la via della porta restava ignota. Risultato: zero tiri nello specchio nella prima frazione, con solo due iniziative di Lazaro e Zapata murate sul nascere da Boateng e impossibil­i da considerar­si occasioni. Zero il Toro e zero la Salernitan­a, che non riusciva a pungere con Tchaouna.

TRIDENTE SPUNTATO.

Servirebbe una scossa per rompere l’equilibrio e Juric la cerca nel tridente, aggiungend­o Pellegri a Sanabria e Zapata. L’effetto però non è quello sperato perché, dopo un colpo di testa a lato di Ricci, la prima vera chance arriva al 67’ con Linetty: diagonale sui cui vola Ochoa. Il Torino però continua a faticare e non riesce ad innescare gli attaccanti: zero opportunit­à per Zapata e Sanabria, mai dentro alla manovra e mai incisivi. E la difficoltà ad andare in gol non è certo una novità visto che il

Toro, non a caso, ha il terzultimo attacco del campionato con solo 20 reti all’attivo in 23 partite. Problema comune alla Salernitan­a, penultima per fatturato offensivo (19 centri). L’argine dei granata campani regge: nonostante le uscite di Boateng (sfinito, dopo un’ora) e Pasalidis (infortunio alla spalla), la squadra non perde la rotta e va vicino a pescare il jolly. Nell’unica reale occasione creata nell’arco della gara, Dia in diagonale impegna Milinkovic-Savic. Il Toro prova ancora l’assalto in pieno recupero: Pellegri spedisce a lato il cross di Ilic, poi Bradaric disinnesca Linetty. La Salernitan­a non molla e continua a sperare.

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LAPRESSE La difesa della Salernitan­a a protezione di Ochoa

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