Corriere dello Sport

Il Tributo Italiano di Alfa Romeo

La prima serie speciale globale del Biscione omaggia il Made in Italy Il test di Stelvio e Tonale in questa inedita versione top di gamma ricca di eleganza e sportività

- Di Daniele Drago

Tributo Italiano. Il nome della prima serie speciale globale di Alfa Romeo ci anticipa la sua ragion d’essere. Il nuovo allestimen­to top di gamma del Biscione è infatti un omaggio all’eccellenza manifattur­iera italiana riconosciu­ta e celebrata in tutto il mondo. E non è un caso che la Casa di Arese abbia scelto Trivero, in provincia di Biella, per presentare Stelvio, Giulia e Tonale nella loro nuova versione. Il piccolo Comune piemontese è infatti sede storica di Ermenegild­o Zegna, eccellenza sartoriale del nostro Paese, lì dove nel lanificio viene ancora lavorata la lana per produrre alcuni dei capi d’abbigliame­nto più lussuosi al mondo.

MADE IN ITALY. Una location d’eccezione, quindi, per mostrare un allestimen­to d’eccezione, destinato ai clienti che intendono distinguer­si. Tributo Italiano è infatti una variante prettament­e stilistica, che non cambia nulla a livello di motorizzaz­ioni. L’omaggio all’Italia parte dai colori delle carrozzeri­e: Bianco

Alfa, Rosso Alfa e Verde Montreal, tutti abbinati al tetto nero. Il body kit in tinta con la carrozzeri­a esalta la sportività dei tre modelli e ben si abbina al tricolore italiano che adorna la calotta degli specchiett­i. Nuovi anche i cerchi in lega: da 21” per Stelvio, da 20” per Tonale e da 19” per Giulia, tutti abbinati alle pinze freno rosse targate Brembo. All’interno debuttano i nuovi sedili sportivi in pelle nera traforati con inserti rossi e cuciture a contrasto anch’esse rosse, per una plancia molto elegante e sportiva allo stesso tempo. L’impianto audio Harman Kardon vanta 14 altoparlan­ti.

STELVIO, LA PROVA. All’andata, nel tragitto Milano-Trivero, ci siamo messi al volante di una Stelvio Q4 2.2 turbodiese­l da 210 cv in Verde Montreal, e la vettura ha confermato il motivo per cui è tanto apprezzata, ovvero il piasimile cere di guida. In autostrada (dove siamo stati ben isolati acusticame­nte) il turbo ha fatto il proprio dovere, con una guida resa fluida grazie anche al cambio automatico a 8 rapporti, molto preciso. Ma è tra i tornanti delle salite di montagna che Stelvio ci ha fatto divertire ancora di più. L’ampio raggio di sterzata e le sospension­i attive a smorzament­o elettronic­o, supportati dai freni brake-by-wire, permettono alla vettura grande dinamismo, con un ottimo inseriment­o in curva. Una guida piacevole e sportiva, ma anche “d’atmosfera” mentre venivamo accolti dalla neve che si affacciava timidament­e sui tetti delle case dei piccoli paesi che ci hanno portato a Casa Zegna.

TONALE, LA PROVA. Al ritorno in direzione Milano abbiamo potuto invece testare una Tonale con motore plug-in hybrid da 280 cv e a trazione integrale. Un’auto

e diversa allo stesso tempo rispetto a quella guidata poche ore prima. Bisogna premettere che la dinamica di guida è quella di un’Alfa Romeo, e che Tonale riesce a farsi apprezzare anche tra i tornanti montanari. Le prestazion­i sono però condiziona­te dal peso. Il motore a benzina, quello elettrico e la batteria fanno salire la bilancia a 1.835 kg, un centinaio in più rispetto alla Stelvio. Mentre al volante di quest’ultima abbiamo la sensazione di essere alla guida di un Suv sportivo, Tonale può giocare benissimo le sue carte nel segmento dei Suv pensati per qualsiasi tipo di viaggio e per una clientela che cerca innanzitut­to il comfort, oltre al fattore sicurezza. Da quest’ultimo punto di vista, sottolinei­amo la puntualità degli ADAS, reattivi nel dare supporto al guidatore.

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 ?? ?? Da sinistra l’Alfa Romeo Tonale, la Stelvio e la Giulia nella nuova versione Tributo Italiano, con le carrozzeri­e color Verde Montreal, Bianco Alfa e Rosso Alfa
Da sinistra l’Alfa Romeo Tonale, la Stelvio e la Giulia nella nuova versione Tributo Italiano, con le carrozzeri­e color Verde Montreal, Bianco Alfa e Rosso Alfa

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