Corriere dello Sport

Lecce-Baroni addio in pole c’è D’Aversa

Il tecnico chiedeva un biennale e ha rifiutato la proposta della società di firmare per un anno Il dt Corvino ora accelera per il sostituto Il club: «Due anni straordina­ri» Tra le alternativ­e ci sono anche Pippo Inzaghi, Semplici e Pecchia

- Di Elio Donno LECCE

Non ci sarà il Baroni ter sulla panchina del Lecce. Il rapporto tra il tecnico fiorentino e la società gialloross­a si è infatti concluso ieri mattina dopo una serie di telefonate iniziate lunedì sera: da una parte il responsabi­le dell’area tecnica Corvino e dall’altra Baroni, col suo procurator­e, a discutere della pregiudizi­ale della durata del contratto, che il Lecce ha proposto per un anno, come per i due campionati precedenti, ed il tecnico che chiedeva almeno un biennale. Dopo le telefonate di lunedì ci si era dati appuntamen­to per ieri mattina quando Baroni, avuta conferma che la linea della società non sarebbe cambiata, a malincuore, ma con convinzion­e, ha detto di no.

«Dopo due anni straordina­ri, durante i quali è stata raggiunta la promozione in Serie A e la salvezza nella massima serie, si chiude con grande serenità il rapporto tra U.S. Lecce e Marco Baroni. Al mister ed al suo staff un grande ringraziam­ento per l'impegno e la profession­alità dimostrati in questo biennio di successi», recita il comunicato ufficiale del Lecce.

In effetti, è un addio mesto, perché Baroni lascia Lecce come “l’uomo dei bienni vincenti”. Da giovane calciatore, nel lontano 1987-88 ottenne la promozione in serie A e l’anno successivo contribuì alla salvezza della squadra volando poi verso Napoli, dove fece parte della squadra che conquistò lo scudetto. In questi due anni da allenatore, la storia si è ripetuta: ha guidato il Lecce verso la serie A nell’anno successivo al fallimento ai playoff e quest’anno, con una settimana di anticipo ha ottenuto la salvezza: è diventata virale la sua immagine in ginocchio sul prato del Via del Mare, quasi pregare nel momento della festa.

DA VINCENTE. Il calcio comunque ha le sue regole, che passano anche attraverso regole finanziari­e autoimpost­e dalle società ed il Lecce, che ha raggiunto l’equilibrio di bilancio, ha deciso di non andare oltre i contratti annuali con i tecnici.

Marco Baroni quindi lascia la panchina del Lecce da vincente, perché, nella sua autonoma valutazion­e, ha ritenuto di non accettare la soluzione proposta. Se ne va dopo avere operato in silenzio, senza polemiche, ma lavorando anche su giovani, come Banda ed altri, che ha aiutato a crescere.

IL FUTURO.

Ora il Lecce dovrebbe annunciare tra non molto il nome del sostituto: al momento il più “gettonato” è quello di Roberto D’Aversa che, peraltro, Corvino ebbe come calciatore quando nel 1996 era ds del Casarano in serie C. Per singolare coincidenz­a, nel 2014 D’Aversa era già subentrato a Baroni che aveva lasciato il Lanciano dopo avere ottenuto una sofferta salvezza in serie B. Le alternativ­e sembrano ristrette a Leonardo Semplici, Pippo Inzaghi, e Fabio Pecchia.

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LAPRESSE Baroni a Monza dopo il gol salvezza di Colombo

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