Corriere dello Sport

Vasseur: «Ora la Ferra

Arrivano due mesi cruciali per la riorganizz­azione del dopo-Mekies (isolato dal progetto 2024): presto l’annuncio del nuovo organigram­ma

- Di Fulvio Solms

Lavori in corso, e scusate il prolungato disagio. La Ferrari è un cantiere e trarre ora conclusion­i valide per il futuro è impossibil­e: la macchina non vale certo quella deprimente di Miami né quella che solo due settimane fa smangiucch­iava le gomme al Montmelò, ma non bisogna neanche illudersi. Si tornerà su circuiti con curvoni veloci e non sarà facile andare forte con qualsiasi mescola com’è avvenuto a Montreal, o ripetere la finezza strategica della sosta unica contro i due pit stop dei tre tenori Verstappen, Alonso e Hamilton.

Non male il quarto e il quinto posto di Charles Leclerc e Carlos Sainz tenuto conto di come partivano (decimo e undicesimo), ma il monegasco voleva il podio. Ed è purtroppo quarta anche la squadra, preceduta sul traguardo e nella competitiv­ità generale da Red Bull, Aston Martin e Mercedes. Il Gran Premio del Canada è stato comunque un momento di ricostruzi­one e ripartenza: «Vediamo la luce in fondo al tunnel» ha detto il team principal Fred Vasseur. Speriamo soltanto non sia il treno.

MESI DECISIVI. Del cantiere aperto fanno parte anche anomalie sanare al più presto: Laurent Mekies ancora al muretto nonostante sia team principal in pectore dell’Alpha Tauri è surreale. Ma ci hanno spiegato che il francese, sotto contratto con Maranello fino a tutto il 2024, è un’arma per liberare dal pianeta Red Bull un paio di figure tecniche importanti per Maranello. Intanto il francese, sempre informato sul Mondiale in corso, è stato totalmente tagliato fuori da tutto ciò che riguarda il progetto 2024.

Arrivano due mesi importanti: luglio e anche agosto, nonostante il blocco delle attività (ma nessuno può impedire a un caposquadr­a di pensare, né di contattare persone), serviranno a Vasseur per rimodellar­e la squadra sull’imminente uscita di Mekies, che potrebbe avvenire tra la pausa estiva e Monza (3 settembre).

Dopo la sosta estiva ci sarà Ioverno al muretto e si avvicina un d.t.

RUMORE. Al centro dell’attenzione c’è l’organizzaz­ione, il chi-fa-cosa: ci saranno annunci ed è giusto che la Ferrari - fin troppo cauta nel voler evitare clamori - batta la grancassa quando è il momento. Vasseur a Montreal l’ha proprio detto, parlando con Sky UK: «Abbiamo scelto di non fare rumore, ma faremo rumore. Presto saprete chi arriverà». Nomi nuovi non ce ne sono ancora, mentre è certo che Diego Ioverno tornerà al muretto dopo sei anni di assenza: la sua conoscenza del regolament­o andrà a colmare parte del vuoto che lascerà Mekies, mentre altre compe

tenze verranno affidate ai famosi tecnici ancora ostaggio sul pianeta Red Bull. D’altronde Mekies era davvero «un pilastro per la Ferrari del futuro» come Vasseur l’aveva definito nel tentativo di trattenerl­o. Ma quel richiamo non ha funzionato, pertanto è il momento di ripensare il futuro.

Al centro della riorganizz­azione c’è anche il ruolo di direttore tecnico, formalment­e vacante: Enrico Cardile ne fa le funzioni e il capo ha grande fiducia in lui, ciò che lo ha convinto a rivedere certi suoi originari propositi di fuga. Ma l’idea è inserire un direttore tecnico (non è ancora dato sapere se avrà le sembianze di un Archimede Pitagorico chiuso nelle segrete di Maranello o se sarà uomo di pista) armonizzan­dolo con Cardile.

NESSUNO INDISPENSA­BILE.

Nella visione di Vasseur nessuno dovrà più essere indispensa­bile (e Mekies lo è: di qui il grande problema del momento e la pesante riorganizz­azione necessaria) ma tutti dovranno essere necessari: la gerarchia sarà dunque più simile a quella della Mercedes (che anche nei suoi anni d’oro ha supportato un intenso turnover), rispetto al modello Red Bull che ha in Christian Horner e in Adrian Newey le architravi organizzat­iva e tecnica.

Resta peraltro, ci risulta, l’intenzione della presidenza di dare alla squadra un vertice a tre teste sul modello Red Bull (Marko-Horner-Newey), ma le figure sono al momento ancora fumose perché al di sopra del team principal l’amministra­tore delegato Benedetto Vigna è una presenza sfumata, e Cardile come detto non è formalment­e un direttore tecnico.

Dunque a settembre, magari già a Monza, avremo la nuova Ferrari. Dal punto di vista organizzat­ivo potremo ben dire: la Ferrari di Vasseur.

Mekies presto verrà fermato ma si tratta ancora con la Red Bull

Il team principal guarda avanti: «Vediamo la luce in fondo al tunnel»

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ANSA La Rossa di Charles Leclerc (25 anni) a Montreal dove ha ottenuto un incoraggia­nte quarto posto Quinto il compagno di squadra Carlos Sainz (28)

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