Italiano: «Non è possibile sparire così dal campo»
«La tenuta fisica non c’entra Non possiamo permetterci questi cali di concentrazione»
Ha rivisto per un pomeriggio la brutta copia della sua primissima Fiorentina, quella capace di dare tutto nelle parti iniziali di gara - tanto da annichilire big del calibro di Napoli e Inter con un’aggressività asfissiante - prima di crollare inerme per colpa di un serbatoio rimasto vuoto. I fantasmi del passato, quelli di una Viola bella a metà, si sono ripresentati al cospetto di Vincenzo Italiano a Monza, dove Biraghi e compagni sono incappati nella loro seconda rimonta completa della stagione (la prima risaliva alla gara di settembre contro il Bologna). Un ko che, in qualche modo, ha spento le velleità di rimonta europea dei toscani visto che, in caso di successo oggi dell’Atalanta sulla Roma, il divario con il settimo posto salirebbe a quota 10 punti.
Ma a preoccupare in modo particolare il tecnico - ormai in ottica Coppe è il rendimento del pacchetto difensivo, che all’U-Power Stadium ha subìto gol per la quinta partita di fila, facendo schizzare a quota nove il numero delle reti incassate negli ultimi 450’. Il dato diventa preoccupante se si pensa che nelle precedenti sei - tra campionato, Conference e Coppa Italia - i viola ne avevano incassata solo una. Un crollo fisico o mentale?: «La tenuta non c’entra nulla, non ci possiamo permettere questi cali di concentrazione. Se non stiamo al 100% con la testa possiamo permettere a qualsiasi squadra di vincere la partita. Non esiste proprio sparire così dal campo» ha ammesso seccato l’allenatore: «Siamo obbligati ad archiviare tutto il prima possibile perché giovedì abbiamo davanti a noi una partita troppo importante». Tra tre giorni, al Franchi, arriverà la Cremonese per il ritorno delle semifinali di Coppa Italia.
Pietro Terracciano si tuffa fra le gambe degli avversari
C’è poi un aspetto che ha addolorato in modo particolare Italiano. Ed è quello relativo alla rete del 2-2, nata da uno schema con cui i viola già due volte in stagione avevano incassato gol: rinvio lungo del portiere, palla al centravanti e avversari che esultano. Era successo a ottobre con il Basaksehir e appena due settimane fa al Franchi con lo Spezia: un vizio. «Ci avevamo lavorato ma questo problema sta tornando a galla. Potevamo evitare sia il primo che il secondo gol, che tuttavia è solo frutto di disatten
zione: c’è stato un deficit di comunicazione. Ma non è stato l’unico problema» ha spiegato il tecnico: «Ci sono mancati tanti giocatori che nell’ultimo periodo hanno fatto la differenza, da Ikoné a Gonzalez».
Giovedì al Franchi ci sarà pure Rocco Commisso che tra i primi temi da affrontare durante il suo soggiorno in Italia avrà quello relativo allo stadio, che ha dovuto rinunciare ai fondi PNRR per il restyling. Sull’argomento si è intanto espresso il dg Barone: «Sabato ho visto il sindaco Nardella e mi ha promesso che farà di tutto per trovare i fondi mancanti. La ristrutturazione del Franchi è importante in funzione degli Europei del 2032, per i quali l’Italia è candidata a essere Paese ospitante».