Kouame, gol e assist Mota Carvalho ispirato
Dà la scossa con uno dei suoi colpi di testa, trasferendo coraggio ai compagni per la rimonta. Dietro controlla lo spazio in modo dignitoso. Colpisce anche un palo nel finale, in mischia.
Prima esterno, poi mezzala. Normale, meno arrembante di altre volte.
Superato lo shock, ragiona e organizza il centrocampo.
Ha un inizio da panico: è colpevole in tutti e due i gol della Fiorentina.
Avrebbe l’occasione di riabilitarsi prima dell’intervallo ma viene pizzicato dal Var con una mano troppo attiva. Il riscatto arriva più tardi, con il gelido rigore del 3-2: è il nono segnato su nove in carriera.
Partecipa alla difesa del risultato.
L’Imperatore, come lo chiamano, è considerato un sicuro uomo mercato per la prossima estate. Alla centesima nel Monza, fatica nei primi minuti ma poi diventa un agitatore utile per la rivoluzione.
Regala l’angolo dello 0-1 e spreca in modo maldestro l’occasione per il sorpasso a inizio ripresa. Perde anche altri palloni pericolosi.
Ha un impatto positivo sulla partita. Difende con profitto.
Se la palla capita nella sua zona, qualcosa può sempre succedere. Come nel primo gol, quando affetta la difesa della Fiorentina. Anche nel secondo tempo martella. Gli manca solo lucidità se deve cercare la conclusione in prima persona.
Veloce ed efficiente nell’azione del pareggio, scaltro nel prendersi il rigore. Buona l’idea di Palladino che lo ha preferito a Petagna per provare a sorprendere i difensori avversari con un centravanti mobile.
FIORENTINA
Cambiando sei uomini rispetto al Lech Poznan sembra aver individuato la pozione della vittoria: i due esterni scelti per l’attacco segnano subito. Ma la Fiorentina dura pochissimo si allontana dall’obiettivo dichiarato in campionato, cioè l’ottavo posto.
Incerto. Valuta male la traiettoria del collega Di Gregorio e non riesce
IL MIGLIORE
ad evitare il 2-2. Ma anche prima non era stato impeccabile.
La qualità e la spinta si vedono solo nei primi venti minuti. Poi è tutto brutto.
Barcolla, anche se fa meno danni di altri compagni.
E’ lui a rimettere in pista il Monza con due disattenzioni inaccettabili: Caprari e Mota lo travolgono. Il peggiore in campo.
Preciso nell’angolo che produce