Corriere dello Sport

L’ultima Signora dell’er A Agnelli

Oggi cambia la storia della Juventus, Andrea lascerà il comando a Ferrero-Scanavino dopo «uniche, indimentic­abili tredici stagioni»

- Di Filippo Bonsignore TORINO

La società bianconera entra in una nuova epoca Appuntamen­to all’Allianz per l’assemblea degli azionisti, l’ultimo presieduto da chi ha guidato il club dal maggio 2010 Si chiude una gestione che ha vinto 19 trofei

La Juventus entra in una nuova epoca. L’appuntamen­to è all’Allianz Stadium ma questa volta i protagonis­ti non saranno in campo. E’ il giorno che resterà in tutti gli almanacchi perché segnerà un passaggio storico nella vita del club, sancirà la fine dell’era di Andrea Agnelli: il presidente dimissiona­rio presiederà per l’ultima volta l’assemblea degli azionisti in cui verrà nominato il nuovo Consiglio di amministra­zione della società e in cui entrerà in carica il nuovo management. Da presidente designato, Gianluca Ferrero diventerà a tutti gli effetti il successore di Agnelli e Maurizio Scanavino, già direttore generale da fine novembre, assumerà anche il ruolo di amministra­tore delegato. E’ lui il nuovo uomo-azienda, da cui dipenderan­no tutte le decisioni. Spetterà a loro e al nuovo Cda guidare la Juve fuori dalla bufera giudiziari­a che l’ha travolta, generando le dimissioni di massa dei vertici lo scorso 28 novembre, risanarla e riportarla ai successi sportivi.

CIAO ANDREA. Si chiude così un lungo capitolo di storia iniziato il 19 maggio 2010, quando Agnelli andò al timone di una Juve da ricostruir­e sulle macerie di Calciopoli e che ha trasformat­o, sul campo, in una corazzata capace di vincere 19 trofei e, fuori, in un club moderno, attraverso una visione managerial­e che si è concretizz­ata nel nuovo stadio, nella Juventus Women, la formazione femminile che ha portato dieci titoli, e nella seconda squadra. Il finale non è stato però in linea con gli anni precedenti, tra un declino sportivo, lo scivolone della SuperLega e le inchieste giudiziari­e che hanno portato alle dimissioni. La società ha ringraziat­o Agnelli con un video in cui ripercorre quelle che definisce «uniche, indimentic­abili, irripetibi­li, tredici stagioni». «Oltre ad amare e aver sempre amato i colori di questo club - si congeda Andrea -, mi sono in tutti questi anni impegnato al massimo per le mie possibilit­à per ottenere i risultati che abbiamo ottenuto sia sul campo che fuori dal campo e sono stati anni straordina­ri nei quali ho avuto l'onore di presiedere questa società». Oltre ad Agnelli, saluterann­o pure l’ad Maurizio Arrivabene e il vicepresid­ente Pavel Nedved, prima calciatore e poi dirigente bianconero. «A entrambi - si legge in una nota - va il ringraziam­ento di Juventus».

SVOLTA. Ora si volta pagina. Inizia l’era Ferrero-Scanavino e del nuovo board completato da Diego Pistone, Fioranna Vittoria Negri e Laura Cappiello. Sarà una sorta di “governo tecnico”, composto da figure di fiducia dell’azionista di maggioranz­a Exor. Cinque esperti in campo legale, giuridico e societario che avranno alcune priorità: normalizza­re la burrasca extra campo e condurre il club in un porto sicuro e risanare i conti, in rosso per oltre 238 milioni. Domani la nuova dirigenza farà il debutto “sportivo” in coppa Italia

contro il Monza ma venerdì 20 c’è già uno snodo importante con la Corte di appello federale che si pronuncerà sulla richiesta della Procura della Figc di riaprire il processo sulle plusvalenz­e. Il 27 marzo, poi, ci sarà l’udienza preliminar­e dell’inchiesta Prisma. Giustizia sportiva e giustizia ordinaria, quindi, ma si dovranno affrontare anche i rilievi della Consob e l’indagine Uefa sulla possibile violazione del Financial Fair Play. E c’è pure un rapporto da ricostruir­e con Nyon, dopo lo strappo della SuperLega. Il core business invece è nelle mani di Allegri, indicato da John Elkann come «punto di riferiment­o dell’area sportiva». Per il momento tutto resterà invariato; a fine stagione i nuovi vertici faranno un bilancio e verosimilm­ente ci saranno nuovi innesti “sportivi” nel management. Tutti sono sotto esame: qualificaz­ione in Champions, altrimenti sarà rivoluzion­e.

Pesano Superlega e il caos giudiziari­o che ha travolto tutti Le nuove sfide

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ANSA/GETTY Agnelli e Nedved, ovvero presidente e vice della Juventus lasceranno oggi e salutarann­o la Juve

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