Corriere dello Sport

Trentalang­e verso il deferiment­o

- Di Giorgio Marota

Il cielo sopra Via Campania, a Roma, butta giù talmente tanta acqua che verrebbe da chiedersi se lava pure i presunti peccati di Alfredo Trentalang­e. Che, finito al centro della bufera dopo l'avviso di conclusion­e delle indagini della procura Figc sul caso D'Onofrio (arrestato per traffico internazio­nale di droga), continua a professars­i vittima delle circostanz­e. Il numero uno dell'Associazio­ne Italiana Arbitri ieri è stato ascoltato dal procurator­e Chiné; a via Campania, appunto, sede dell'AIA e anche della procura federale. Gli è bastato scendere le scale per trovarsi faccia a faccia con l'uomo che l'ha accusato di aver violato i principi di lealtà e correttezz­a del codice di giustizia sportiva, di non aver accertato i requisiti di D'Onofrio prima di farlo procurator­e (era ai domiciliar­i), di aver chiesto al vicepresid­ente della commission­e disciplina­re di non prendere iniziative contro di lui, di non essere intervenut­o dopo le assenze sospette del procurator­e e di aver mentito nel consiglio federale del 15 novembre. Il deferiment­o rischia di essere dietro l'angolo.

SITUAZIONE. «Non sapevo nulla degli affari di D'Onofrio, sono innocente», ha ribadito Trentalang­e durante l'audizione. Con lui anche il vicepresid­ente Baglioni, oltre ai legali Mattarella, Presutti e Gallinelli che hanno allegato una documentaz­ione alla memoria difensiva. Dopo l'interrogat­orio, durato 50 minuti, Trentalang­e non ha rilasciato dichiarazi­oni. Si è lasciato soltanto sfuggire che «ci sono delle indagini in corso» e, a precisa domanda «lunedì si dimetterà?», ha risposto con un sorriso sarcastico. In realtà, il suo percorso alla guida dell'AIA potrebbe davvero concluders­i il 19 dicembre, quando in consiglio federale si discuterà del possibile commissari­amento. Secondo gli avvocati il commissari­amento servirebbe soltanto «per

porre rimedio ad una situazione di pregiudizi­evole disfunzion­e» dell'AIA che «non ha più nessuna possibilit­à teorica di ripetersi». «Trentalang­e ha detto la verità» le parole del legale Gallinelli. Il suo futuro politico, però, resta appeso a un filo.

Il 19 il Consiglio Federale discuterà del possibile commissari­amento

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ANSA Alfredo Trentalang­e, 65 anni, presidente dell’Aia

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