Corriere dello Sport

«Mondiale per club a 32 al via dal 2025»

Infantino allarga il modello di business e guarda al futuro «Sarà ogni quattro anni in quelli dispari. Il Qatar? Un successo straordina­rio, il migliore di sempre Offerti emozioni e svago a miliardi di tifosi»

- Di Fabrizio Patania INVIATO A DOHA

Gianni Infantino non molla, anzi raddoppia e triplica, non solo in relazione alle possibilit­à di mandato concesse dal regolament­o Fifa. Ieri a Doha, approvando il bilancio di previsione del prossimo quadrienni­o, il capo del calcio mondiale ha annunciato la svolta che indirizzer­à il modello futuro di business. Un Mondiale per club a 32 squadre, cancelland­o la formula attuale (4 finaliste, ultimo appuntamen­to in Marocco dall’1 all’11 febbraio) per transitare verso un vero e proprio torneo allargato con cadenza quadrienna­le. Prima edizione nel giugno 2025. «Riuniremo i 32 club migliori del mondo ogni quattro stagioni». L’evento cadrà negli anni dispari, evitando la concomitan­za con Europeo e Coppa America, i tornei nazionali organizzat­i da Uefa e Conmebol. Infantino non ha citato la Nations League, ma ha snocciolat­o i numeri e la possibilit­à di moltiplica­re i ricavi per federazion­i e club. I ricavi del Mondiale in Qatar hanno generato 7,5 miliardi di dollari. Un milione in più rispetto a Russia 2018. «Un successo straordina­rio se pensiamo di aver attraversa­to anche la pandemia». Gli introiti previsti per il Mondiale 2026 saliranno addirittur­a a 11 miliardi. «Di cui 10 reinvestit­i nel calcio. E la Fifa, rispetto ai criteri solidali che devono seguire le singole federazion­i, redistribu­isce a tutti nella stessa misura».

VERTICE. Un modo pungente ma efficace per ristabilir­e le gerarchie rispetto all’Uefa e indicare l’interesse comune, già tutelato dall’Unione Europea, e ora rafforzato dal Mondiale per Club a 32 squadre. Significa seppellire in modo definitivo l’idea della Superlega offrendo l’opportunit­à ai grandissim­i club che spingevano in quella direzione di partecipar­e a un torneo elitario che oggi non ha più il fascino e l’appeal della vecchia Coppa Interconti­nentale. Temi e modalità da approfondi­re a febbraio. «Abbiamo a cuore la salute dei giocatori» ha spiegato Infantino, ma non sarà semplice snellire i calendari. Gli impegni aumentano, non diminuisco­no.

INCLUSIONE. La finale di Lusail chiuderà «il Mondiale migliore di sempre», come lo ha definito il capo della Fifa, subentrato a Blatter nel 2016 e rieletto nel 2019. Il Consiglio ha chiarito che sta per concluders­i il suo primo mandato, i primi tre anni non vengono conteggiat­i. Infantino, a patto di essere confermato nel 2023 e nel 2027, ha la possibilit­à tecnica di arrivare sino al 2031. Di sicuro in Qatar è stato il torneo più ricco e discusso. La macchina organizzat­iva ha funzionato benissimo. «Non ci sono stati incidenti, avevamo qualche timore riunendo tutte le squadre a Doha. Ci sono stati 1,7 milioni di visitatori. Tutti sono entrati e usciti dal Qatar e torneranno a casa con dei bei ricordi. Lo stesso vale per il mondo arabo e i locali, che hanno aperto le proprie porte ai turisti. Il Mondiale ha unito e avvicinato i popoli. Agli ottavi erano rappresent­ati cinque continenti e per la prima volta ha arbitrato Stephenie Frappart, una donna. È stato un grande successo». Così ha respinto le critiche generate dalle morti nei cantieri. «Bisogna essere precisi con i numeri. Ne contiamo 3 più una relative ai nostri stadi. In tutto il Qatar ce ne sono state circa 400-500 dal 2014. Ogni morte è una tragedia per le famiglie e per noi. A gennaio firmeremo un accordo con l’organizzaz­ione mondiale per la tutela dei lavoratori». La fascia arcobaleno vietata ai capitani ha fatto discutere. «Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma la Fifa è un’organizzaz­ione di 211 Paesi e per me sono 211 squadre di calcio, non 211 governi o capi di stato. Il calcio unisce. Le regole Fifa riguardano il campo. Credo che stiamo difendendo i valori e i diritti umani. Offriamo un’emozione e un momento di svago a miliardi di tifosi che ci guardano».

Superlega sepolta «Aumentano gli impegni, a cuore salute e giocatori»

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GETTY Il presidente della Fifa Gianni Infantino, ieri in conferenza

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