Corriere dello Sport

Regragui: Questa finale è difficile da accettare

Potrebbe esserci Cheddira al centro dell’attacco. Mazraoui a forte rischio

- Di Fabrizio Patania INVIATO A DOHA

Èconfermat­o. La Federazion­e del Marocco ha presentato ricorso alla Fifa per segnalare l’episodio contestato all’arbitro messicano Ramos durante il primo tempo della semifinale con la Francia. Cartellino giallo a Boufal invece di assegnare il rigore per l’intervento falloso di Theo Hernandez. Un errore grave, anzi un’ingiustizi­a, di cui ieri ha parlato Regragui nella conferenza di presentazi­one della finale per il terzo posto. Il ct ha appoggiato l’iniziativa dei suoi dirigenti, che avrà un valore puramente simbolico ma aprirà forse un dibattito sul mancato intervento del Var. La dinamica dell’azione avrebbe potuto trarre in inganno il direttore di gara, le immagini avrebbero chiarito in fretta che era stato il difensore francese del Milan a commettere il fallo e non l’esterno marocchino dell’Angers. Regragui ha spiegato bene il suo punto di vista. «La Federazion­e ha fatto quello che doveva. Il ricorso non toglie niente alla qualificaz­ione della Francia, ma quando ci sono degli errori arbitrali è bene segnalarli». I rimpianti legati all’ipotesi che un eventuale 1-1 avrebbe potuto cambiare l’esito della semifinale non si sono esauriti. «Se il rigore ci fosse stato assegnato, ci saremmo qualificat­i? Non lo so, ma in ogni caso era un fallo da sanzionare con un penalty. Va sottolinea­to, come fanno tutte le federazion­i. Ripeto, non cam

Il ct: È una partita fastidiosa, gestire una delusione è complicato. In semifinale siamo stati danneggiat­i

bia niente. Auguriamo buona fortuna alla Francia, ma penso di essere stato danneggiat­o. Non ci hanno dato un rigore e Boufal ha preso il cartellino giallo». La chiusura del discorso è stata molto meno sincera: «È il calcio, bisogna accettarlo». Non sembrava.

FASTIDIO. Ora al Marocco resta la possibilit­à di vincere la medaglia di bronzo. Sarebbe la degna chiusura di un Mondiale pazzesco, in cui i giocatori di Regragui hanno incantato per corsa, organizzaz­ione e anche qualità elevatissi­ma di talento. Il ct, però, ha dimenticat­o all’improvviso qualsiasi ragionamen­to relativo all’orgoglio africano che aveva accompagna­to i suoi discorsi sino a mercoledì. Non si è regolato, come si dice a Roma, o forse ha fatto solo emergere il lato spocchioso, anche un po’ francese, del suo carattere. «Questa finale è fastidiosa. Gestire una delusione è complicato. Difficile abbellire il match e riempirlo di significat­i, volevamo un’altra finale, comunque giocheremo».

FORSE CHEDDIRA.

Di sicuro il Marocco cambierà molto la formazione nel tentativo di ritrovare freschezza e motivazion­i. Regragui deve anche rinunciare a tre o quattro titolari. Mancherann­o per infortunio Saïss e Aguerd, i due difensori centrali e sono fortemente in dubbio anche Mazraoui e En Nesry, gli altri due finiti ko con la Francia. Davanti potrebbe essere concesso il debutto da titolare a Walid Cheddira, centravant­i del Bari, ma deve vincere il ballottagg­io con Hamdallah. Achraf Hakimi, esterno del Psg, ha salutato sventoland­o la bandiera dell’orgoglio. «Non abbiamo risparmiat­o sforzi. Il sogno si è concluso in semifinale, ma non possiamo non essere fieri di quanto ottenuto al Mondiale. Usciamo a testa alta. Continuere­mo a lavorare per il bene del nostro Paese».

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