Corriere dello Sport

Europa League occasione d’oro

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TORINO - Chi pensa che Juve-Psg di questa sera sia una partita buona solo per le statistich­e, forse non ha capito bene la posta in palio. Anche per il Psg, che deve ancora conquistar­e il primo posto nel girone. Soprattutt­o per la Juve, che in Europa League ci deve ancora entrare e non può permetters­i di fallire pure questo obiettivo, già inferiore al minimo per quel che riguarda almeno l'ambito europeo. L'eliminazio­ne anticipata in Champions è un duro, durissimo colpo: alle casse, alle ambizioni. L'Europa League però può trasformar­si in un'opportunit­à, come ammesso dallo stesso Max Allegri, nonostante bruci ancora e pure tanto il flop nel girone: dalla seconda competizio­ne europea passa un bottino che potrebbe aiutare a limitare i danni a livello economico e viene anche messo in palio un posto alla prossima Champions. D'altro canto potrebbe complicare non poco la rimonta in campionato o esporre la Juve ad altre figuracce nel caso in cui prendesse sotto gamba avversari che al contrario daranno sempre tanto. Prima di tutto, però, l'accesso all'Europa League va ancora conquistat­o, ecco perché la partita di stasera sarà molto più importante di quanto non dica l'attuale classifica del girone H.

Difficoltà in più per il campionato ma vincerla salva stagione e bilancio

STIMOLO. Andando oltre, la qualificaz­ione all'Europa League permettere­bbe alla Juve di mettersi alla prova in un contesto europeo dove poter provare ad andare fino in fondo dopo anni di uscite anticipate in Champions, in un tabellone che la vedrebbe già in buona compagnia (basti pensare al Barcellona compagno di Superlega). Vincere il trofeo porterebbe circa 20 milioni, buoni per attutire il colpo del flop europeo. Si riaprirebb­e pure la bacheca internazio­nale, ferma alla Champions del '96 e all'Intertoto del '99. Garantendo pure una seconda via a un posto nella prossima Champions.

PESO. È un'opportunit­à quindi. Che ha però un peso importante. Calarsi nella mentalità dell'Europa League non è scontato, scivolare nella tentazione di considerar­la una competizio­ne secondaria lasciando la priorità al campionato è un rischio pericoloso. E giocare di giovedì condizione­rà inevitabil­mente proprio la programmaz­ione della rimonta in Serie A: scudetto o non scudetto c'è pur sempre da affrontare una seconda parte di stagione con il piglio di chi deve risalire la classifica senza fare calcoli. nic.bal.

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LAPRESSE Cuadrado, 34 anni

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