Corriere dello Sport

I meriti di Grosso e i talenti “letali”

- Di Tullio Calzone

Spinto dalla brillantez­za dei suoi impareggia­bili talenti, ma prima ancora dallo spirito con cui Grosso alimenta il suo progetto, il Frosinone si conferma in vetta ribaltando di forza e di destrezza un Cosenza che un’anima non ce l’ha più. Bisoli è lontano e, chissà, mai tanto rimpianto! La 4ª vittoria di fila certifica che con i laziali bisognerà fare i conti. Intanto, si isolano lassù al comando, sorprenden­do gli altri artefici di un miracoloso rilancio. La rifondazio­ne avviata per lenire gli effetti collateral­i sul conto economico causati dalla retrocessi­one e dal look down, continua a dare i suoi frutti. Aver ceduto Gatti alla Juve ha indicato un format di sostenibil­ità imprescind­ibile e da emulare con nuovi giovani letali.

Intanto, frena in casa il Genoa che si fa riaggancia­re in pieno recupero da un Brescia mai domo. Impreca Blessin per le disattenzi­oni arbitrali. Ma non chiudere le partite può costare caro anche a un tecnico di scuola come lui. Spinge e risale l’Ascoli a Venezia con un Dionisi sempre più leader e un Collocolo fresco di rinnovo. La 3ª vittoria di fila consolida Bucchi e riaccende le ambizioni del patron Pulcinelli che all’anonimato non si rassegna mai.

L’interminab­ile attesa, fatta di amarezze e speranze deluse, è forse finita. Il Palermo trova un successo che allontana Corini da una crisi che s’era insinuata nella testa della sua squadra, fragile e vulnerabil­e, eppure capace di risollevar­si al “Braglia” contro un Modena rimaneggia­to e spento. Al Cagliari, invece, non è bastato resettare i vertici dirigenzia­li con i clamorosi addii dei direttori Passetti e Capozzucca per avere la meglio di una Reggina che trova il primo pari dopo due sconfitte avvelenate. Caparbio, insiste Inzaghi che non firma mai per un punto, ma stavolta si tiene stretto il risultato contro un avversario indecifrab­ile. Imbattibil­e anche a Ferrara, Bisoli spiega a De Rossi che affermarsi in B non mai è casuale. Figuriamoc­i contro il multietnic­o Sud Tirol plasmato da uno specialist­a in imprese impossibil­i. Tra attenuanti e problemi irrisolti non riesce a vincere Cannavaro. Ma l’ospite era da temere anche in condizioni normali. Figuriamoc­i con più di mezza squadra fuori uso.

E così il Benevento deve accontenta­rsi di un pari col Pisa che, dopo 2 ko, è già qualcosa. In attesa di tempi migliori non rinviabili: quel 17º posto e distante dalle ambizioni per le quali è arrivato.

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